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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Dalla parte del Palio di Perugia, delle giostre umbre e del grande umbro Braccio da Montone

La risposta all'appello anti-palio di Perugia lanciato dalla pagina di Fb #Perugia2020. A difesa del grande Braccio da Montone, delle feste storiche dell'Umbria e del Palio di Perugia 2016

Le giostre, i palii, le rievocazioni storiche e le grandi e ataviche feste religiose - spesso nate pagane e poi fatte proprie dalla cristianità attraverso un sincretismo sistematico - sono presenti in tutta la nostra Penisola. Alcune si sono tramandate senza mai interruzioni, altre invece sono state riscoperte grazie al ritrovamento di atti, cronache e bolle nascoste negli archivi comunali o delle varie parrocchie. Ovviamente molte di queste sono state ri-adattate con il nuovo contesto attraverso dei compromessi più o meno riusciti. Come tutte le feste e gli eventi possono piacere oppure no.

Ognuno è libero di scegliere dove andare, cosa vivere e che tipo di svaghi portare avanti. Dunque è legittimo che un gruppo di persone - ben inserite in altri contenitori culturali a Perugia - possa liberamente dire che non si straccerà le vesti per il progetto del Palio del Grifo e del Leone di Perugia che muoverà i primi passi a giugno del 2016. Queste persone hanno il diritto anche di mettere in piedi eventi per ribadire la loro contrarietà al Palio di Perugia consapevoli, però, che tale iniziativa non s'era mai vista prima per altri eventi e appuntamenti apolitici

Detto questo però sono anche io libero di tifare per la nascita del Palio di Perugia e per tutte le rievocazioni storiche che stanno portando lavoro e turismo in Umbria, che sono diventate motivo di aggregazione sociale e culturale. Nell'appello dell'evento contro il Palio di Perugia - firmato da Perugia 2020 - che Perugiatoday.it ha pubblicato e ben messo in evidenza, però ci sono frasi che lasciano l'amaro in bocca. Almeno per il sottoscritto. 

Lasciamo da parte per favore per un attimo il Palio di Perugia e quelli della nostra Umbria - citati nell'appello non certo con elogi - ma andiamo direttamente sulla figura di Andrea Fortebraccio, il "nostro" Braccio da Montone, che sta alla base della rievocazione storica perugina. Nell'appello viene definito "un condottiero straniero" e che il suo periodo di conquiste rappresenta una sconfitta per Perugia. Il nostro Braccio, gran condottiero riconosciuto in tutto il mondo, è nato il primo luglio del 1368 a Perugia. Ha ereditato dal padre e poi riconquistato sul campo il titolo di conte di Montone. Ma prima di tutto è un perugino. Le sue spoglie sono state deposte a Perugia a San Francesco al Prato. Ma c'è di più: Braccio, nonostante le sue vittorie e titoli sparsi per la Penisola, ha sempre sognato e fortemente voluto riconquistare la sua Perugia (dopo essere stato esiliato da giovinetto) ed ha unificato, prima di tutti, quei comuni che oggi fanno parte dell'Umbria. Braccio è stato un grande perugino, ma anche un grandissimo umbro. 

Dalle nostre povere e piccole terre è quasi riuscito a creare uno stato unitario dell'Italia di Mezzo. Non era straniero - con o senza le virgolette - ma è un nostro antenato, uno di noi nel bene e nel male. Nell'appello anti-Palio di Perugia (legittimo, ribadisco) si fa un grandissimo torto a quei comuni che in Umbria con fatica e amore portano avanti giostre, palii, rievocazioni storiche e feste religiose. Usare i termini "posticci" e "ricostruzioni" sminuiscono di molto questi grandi eventi che attirano turisti italiani e da tutto il Mondo. 

Ci sono documenti e atti alla base delle feste da Assisi a Gualdo Tadino fino ad arrivare a Montone e Città della Pieve. Sono rievocazioni storiche e anche molto ben curate e fedeli al nostro Medioevo. I Ceri di Gubbio non sono né festa storica né giostra ma sono "vita" e sono "tutto" per gli eugubini. E' l'anima che racchiude famiglie, sacro, profano, territori di Gubbio, nascite e morti. 

Voglio concludere questo mio libero pensiero - alla pari dell'appello anti-palio che abbiamo ben pubblicato dimostrando tutta la nostra indipendenza e rispetto per le idee di tutti - con alcune domande: "cosa sarebbe Perugia e l'Umbria senza i tesori lasciati in eredità dal nostro medioevo? Siamo sicuri che non possa convivere Umbria Jazz, Encuentro, Immaginario Festival, il Perugia calcio a grandi livelli, il festival del Giornalismo, Eurochocolate e altri mille e importantissimi appuntamenti perugini con il Palio del Grifo e del Leone? Io credo che Perugia ha spazio e risorse per tutti. Sia per i progressisti illuminati che per noi "passatisti oscurantisti". 

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