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Cronaca

Violenza sessuale sulla figlia 13enne, a giudizio padre orco

L'uomo avrebbe molestato la bambina convincendola che se non l'avesse fatto lui l'avrebbero violentata prima o poi

Un padre orco, accusato di aver abusato della figlia minorenne, convincendola che quanto faceva, fosse per il suo bene, per evitare che la violentassero quando sarebbe cresciuta.

L’uomo era stato arrestato per queste accuse fatte dalla figlia dopo essere stata in audizione protetta. Per il perito la piccola è sincera, fortemente in imbarazzo a parlare della cosa e, quando lo ha fatto, si torceva le mani e nascondeva lo sguardo. Per il perito la sua confessione e la denuncia dei fatti non era stata fatta per punire il padre né la piccola era stata strumentalizzata dalla madre.

La procura perugina ha formalizzato le accuse e domani davanti al gup Natalia Giubilei l’uomo, difeso dagli avvocati Fabio Maddalena e Donatella Panzarola, dovrà rispondere del reato di violenza sessuale per aver costretto la figlia di 13 anni a subire atti sessuali, dopo averla “dopo averla fatta spogliare” e sdraiare sul letto, compiendo l’atto sessuale completo “riferendole che avrebbe dovuto imparare il gesto perché altrimenti prima o poi l’avrebbero violentata”.

La bambina, vincendo il forte imbarazzo per quello che era avvenuto, aveva raccontato alla madre e ad un’amica che “quelle cose lì avvenivano” quando era con il padre. E di non essersi mai ribellata “perché non era così stupida da farsi violentare” e poi aveva paura dell’uomo che “in altre occasioni l’aveva picchiata senza motivo, tirandole le orecchie con le mani”.

I difensori puntano al rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica dell’imputato.

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