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Cronaca Gubbio

Salute, Ospedali Branca e Città di Castello premiati dalle donne: "Sono a nostra dimensione"

Con due bollini rosa decretati dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, i due nosocomi sono finiti nella lista nazionale dei centi cura e prevenzione che investono sul lato umano e sulla cura delle patologie delle donne

Due ospedali che si occupano, con cliniche e informazione, delle maggiori patologie fisiche e psicologiche delle donne. Anche quest'anno l'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna ha premiato con due bollini rosa i presidi ospedalieri dell’Alto Tevere e dell’Alto Chiascio che entrano nella rosa dei 230 ospedali a misura di donna, per la presenza di specialità cliniche dedicate alle principali patologie femminili, per l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e per l’accoglienza e l’umanizzazione delle cure finalizzate alla centralità della donna e alla tutela della sua dignità. 

I punti di eccellenza che rendono i due presidi ospedalieri “a misura di donna” riguardano il percorso nascita, il percorso di prevenzione e diagnostico-terapeutico per patologie oncologiche delle sfera genitale femminile, il percorso di accoglienza e mediazione culturale.
 
CURA - Nell’ambito del percorso nascita, i punti di forza dei due ospedali, che vantano il primato in Umbria per l’attivazione del rooming-in e della raccolta del sangue del cordone ombelicale per uso sia eterologo che autologo, sono l’offerta 24 ore su 24 della partoanalgesia  e di  tecniche non farmacologiche  per il contenimento del dolore  (cromoterapia, vasca per il travaglio e parto in acqua...) per una progressiva riduzione dei tagli cesarei, la gestione del travaglio e del parto in regime di fisiologia con riduzione delle episiotomie, la tecnica del parto attivo, il sostegno all’allattamento al seno, la. A ciò si aggiungono i corsi di accompagnamento alla nascita, il puerperio assistito a domicilio, il servizio per la continuità assistenziale ospedale–territorio con presa in carico delle donne dalla 38esima settimana di gravidanza,  e il progetto “Madre segreta” per le donne in difficoltà che non vogliono riconoscere il figlio, che all’ospedale di Città di Castello si è recentemente integrato con l’installazione della prima culla termica umbra donata dall’Inner Wheel. Nel percorso nascita rientrano anche gli screening neonatali per l’effettuazione di diagnosi precoci. 
 
PREVENZIONE - Nell’ambito della prevenzione e del percorso diagnostico-terapeutico i due ospedali dell’Alta Umbria possono vantare un’esemplare attività di screening citologico per la prevenzione dei tumori femminili, un servizio di senologia multidisciplinare per lo screening di  prevenzione del tumore della mammella, la possibilità di effettuare interventi di chirurgia endoscopica conservativa in grado di abbattere il numero delle isterectomie e di migliorare la qualità della vita delle donne.
 
UMANIZZAZIONE E DISTURBI ALIMENTARI - Attenti anche alla sfera sociale, relazionale e psicologica della donna, già da anni i due presidi promuovono progetti di umanizzazione oncologica che a Branca, hanno  visto nascere nel 2013, grazie alla collaborazione con l’AELC, il punto di ascolto “Fiore di Loto”, dedicato alle donne operate al seno, mentre il presidio ospedaliero dell’Alto Tevere ha attivato sempre quest’anno un ambulatorio per i disturbi del comportamento alimentare che si trova ad Umbertide. Particolare attenzione viene riservata anche alle caratteristiche multietniche in cucina, nell’approccio e attraverso pubblicazioni informative in lingua araba,  cinese, inglese.

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