Delirio all'ospedale di Perugia, punta siringa contro gli infermieri: "Datemi le medicine"

Era ormai ricoverato da tempo nel reparto di psichiatria del Santa Maria della Misericordia, ma forse gli infermieri non avrebbero mai pensato a un gesto così estremo. La follia ha, infatti, preso il sopravvento senza lasciare spazio alla razionalità. L’uomo, adesso imputato con l’accusa di rapina, si è armato di siringa e minacciando il personale infermieristico ha preteso di farsi consegnare del bipirinede, un farmaco che allevia la rigidità muscolare, riduce la sudorazione anormale e la eccessiva salivazione, migliora i disturbi della deambulazione e la discinesia ed agisce, anche se in misura minore, sul tremore. Off-label, per la sua azione sulla sudorazione, può essere utilizzato per ridurre questo fastidioso disturbo nei soggetti in trattamento farmacologico sostitutivo di mantenimento con metadone.

Una storiaccia finita davanti al giudice del tribunale di Perugia che oggi, 20 gennaio, ha disposto che venga messa agli atti la perizia medica dello psichiatra Tarciso Radicchia, il quale all’epoca dei fatti constatò l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato. L’uomo era, stato, infatti, ricoverato nel reparto di psichiatria dopo essere stato applicato un provvedimento di TSO, ovvero un trattamento sanitario obbligatorio che generalmente viene applicato in caso di motivata necessità e urgenza clinica, conseguenti al rifiuto al trattamento del soggetto che soffra di una grave patologia psichiatrica non altrimenti gestibile. L’uomo, difeso dall’avvocato Luca Gentile, dovrà nuovamente comparire di fronte al giudice il prossimo 24 marzo, giorno in cui è stata fissata la prossima udienza.