Un nuovo successo dei medici di Perugia, intervento unico in Italia su un paziente
Tecnica innovativa per l’asportazione di un “contorto” polipo intestinale. L’intervento eseguito su un paziente con gravi fattori di rischio per intervento chirurgico
Un intervento straordinario quello eseguito dai medici dell'ospedale Santa Maria della Misericordia su un paziente di 77 anni. Si tratta di un innovativo intervento di endoscopia chirurgica, eseguito dalla equipe della struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell'Azienda ospedaliera di Perugia, diretta dal dottor Carlo Clerici. Un interventi unico, mai eseguito in Italia e fatto utilizzando una procedura mininvasiva, tanto che il 77enne è stato dimessi dopo appena 4 giorni di degenza e in buone condizioni di salute.
Ad inizio settimana il paziente è stato sottoposto alla rimozione di lesione preneoplastica superficiale non invasiva della dimensione di circa 2 centimetri localizzata nel colon sigma. La peculiarità del caso - come spiega una nota dell'ufficio stampa dell'Azienda ospedaliera - è consistito nell’interessamento del fondo di un diverticolo da parte del tessuto adenomatoso; le convenzionali tecniche endoscopiche di resezione sono risultate impraticabili per l’elevato rischio di complicanze e di una probabile non completa asportazione della lesione stessa.
In casi del genere, la chirurgia laparoscopica rappresenta l’intervento di elezione. Tuttavia per le caratteristiche istologiche l’intervento chirurgico sarebbe stato eccessivo in paziente con alto rischio anestesiologico. Ad eseguire l’intervento con una tecnica altamente innovativa, di cui nella letteratura mondiale esistono citati appena 40 casi, nessuno mai eseguito in Italia, è stato il dottor Raffaele Manta ,che si è avvalso della collaborazione dei colleghi endoscopisti e degli anestesisti del gruppo del Prof. Vito Peduto e della dott.ssa Simonetta Tesoro.
"La procedura mininvasiva che abbiamo eseguito si chiama FTRD ( Full thickness resection) - spiega il dottor Manta in una nota dell’Azienda Ospedaliera di Perugia- e si distingue da quelle tradizionali perché utilizza un dispositivo tecnologico che consente la rimozione a tutto spessore di una parte dell’intestino che contiene la lesione e, contemporaneamente, evita di incorrere in complicanza perforativa con la suturazione meccanicamente del taglio”.
“La tecnica endoscopica non è sostitutiva della chirurgia tradizionale – precisa il Dottor Manta- , ma può essere utilizzata in casi selezionati e particolari : nelle lesioni benigne che recidivano dopo una polipectomia, lesioni situate in posizioni difficili del colon o che coinvolgono diverticoli o l’appendice, non asportabili con le tecniche endoscopiche convenzionali di politectomia “.