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Cronaca

Da Sidney a Perugia per farsi operare alla tiroide: "Siete i migliori con la tecnica del laser"

Un paziente speciale che non riusciva più a respirare e deglutire correttamente a causa di un nodulo di 13 centimetri. La decisione di venire a Perugia dopo una ricerca su internet e la lettura degli articolo scientifici redatti dal prof De Feo

Dall'Austraula ha deciso di raggiungere Perugia per farsi curare in Ospedale. Dopo ricerche su internet e ascoltando diversi medici è rimasto impressionato delle capacità e tecniche messe in autto dal prof. Pierpaolo De Feo a riguardo delle malattie alla tiroide. E per questo ha deciso di farsi operare a Perugia per la riduzione di un nodulo tiroideo. Il protagonista di questa storia è un ingegnere meccanico di 57 anni, David J. P. che uesta mattina è stato sottoposto ad intervento chirurgico e verrà dimesso nel primo pomeriggio e già domattina ripartirà per Sidney. 

Un caso più unico che raro di assistenza per un paziente che viene da così lontano. “Qualche mese fa ho ricevuto una email direttamente dal paziente il quale mi sottoponeva il suo caso con l’invio di una copiosa documentazione medica - racconta il Prof De Feo all’ufficio  stampa  dell’Azienda Ospedaliera di Perugia -. A fornire il nostro riferimento era stato l ’endocrinologo  di fiducia  che dopo una ricerca nella letteratura scientifica internazionale aveva  accertato che il nostro centro di Perugia ha una casistica tra le più ampie. In Australia ancora non viene utilizzato il laser per trattare i noduli tiroidei mentre in Europa sono circa una decina i centri che utilizzano la nostra stessa tecnica, quattro nella sola Italia”.  

Di interventi analoghi a quello di questa mattina, ne vengono eseguiti circa 100 all’anno presso la Struttura Malattie della Tiroide dell’azienda Ospedaliera di Perugia. Tecnicamente la procedura consiste nel convogliare all’interno del tessuto nodulare da eliminare sottili fibre ottiche, collocate attraverso aghi di piccolo calibro. “Nel caso del paziente australiano sono state utilizzate 3 fibre simultaneamente, tenuto conto della dimensione del nodulo (13 cm), che provocava problemi meccanici alla respirazione e alla deglutizione”.

Con l’intervento  di questa mattina abbiamo bruciato circa il 50% del tessuto del nodulo, l’impegno è quello di intervenire nuovamente per l’altra metà ad inizio estate”, ha aggiunto il Prof. De Feo. Sempre grazie ai riscontri scientifici pubblicati dal Prof. De  Feo sulle principali riviste del settore sono pervenute nelle ultime settimane richieste di eseguire il trattamento da parte di una donna brasiliana ed una iraniana.

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