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Cronaca

Perugia, chef ricoverato in ospedale: "Devo complimentarmi con la cucina, qualità altissima"

I complimenti al Santa Maria della Misericordia: "Sono stato colpito dalla qualità e dall’attenzione che mettete nel cucinare questi piatti, tanto è vero che a volte mi dimentico di essere in ospedale"

“Sono stato colpito dalla qualità e dall’attenzione che mettete nel cucinare questi piatti, tanto è vero che a volte mi dimentico di essere in ospedale; credo che questo sia per voi gratificante e  pertanto ritengo necessario complimentarmi  con voi”. A scrivere una lettera aperta allo staff della cucina dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia uno chef a tutto tondo che ha lavorato anche all’estero, in Florida, nel miglior ristorante italiano di Miami,  ricoverato da oltre due settimane nella struttura di Ematologia.

Ivano, si sofferma sulla qualità delle pietanze, tanto è che non nasconde una sorta di preoccupazione,  ”ed io che  pensavo che in ospedale avrei avuto la possibilità di perdere qualche chilo” Il  cuoco, un umbro di 39 anni che ha lavorato in strutture di livello nella nostra regione,  nella lettera si sofferma anche su ciò  che il cibo  rappresenta per un degente: "Puntare così in alto su qualità e servizio aiuta a far apparire questo luogo di cura come un posto normale”. Ivano chiede espressamente  all’ufficio stampa dell’ospedale che la sua testimonianza venga diffusa, perché “non c’è solo il personale sanitario come eccellenza , contano anche i servizi, e  tra questi  quello di ristorazione con tutto  il personale di cucina”.

Il servizio di ristorazione dell’Azienda Ospedaliera di Perugia serve ogni giorno 2 mila pasti al giorno, colazioni escluse, a degenti e personale sanitario. Ad occuparsi della supervisione della mensa è  la dietista Daniela Capezzali, che, assieme ai due coordinatori di cucina, stila i menù suddivisi per stagioni e per tipologie di diete.
“La caratteristica principale è quella di aver puntato su prodotti di filiera corta- sottolinea  la dottoressa Capezzali-, con una attenzione particolare alle carni, allevate e macellate in Italia. A determinate strutture di degenza viene  anche assicurata una specificità particolare, anche in virtù dei lunghi ricoveri, come quella del cambio di menù giornaliero per i pazienti  ricoverati in Ematologia”.

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