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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Orgoglio etrusco guidato da Perugia: otto città alla conquista dell'Unesco: "Gli Etruschi patrimonio mondiale"

Siglato accordo per il via libera alla redazione del dossier di candidatura. A coordinarlo saranno i professori Mario Torelli e Paola Falini

Dalla Sala dei Notari di Perugia, a partire da oggi pomeriggio, l'orgoglio etrusco, palesato con le possenti mura che ancora cingono il capoluogo umbro e altre sette citta italiane, è ufficialmente iniziata la scalata alla candidatura del Patrimonio dell'Unesco. Gli Etruschi non se ne sono mai andati e oggi vogliono un giusto riconoscimento mondiale per essere ammirati sempre di più da turisti e studenti. I Comuni di Perugia ed Orvieto sono i capofila del progetto, ai quali si aggiungono anche le firme di Arezzo, rappresentato dal Sindaco Alessandro Ghinelli, di Formello (Roma), con il Sindaco Gian Filippo Santi, di Piombino, rappresentato dall’Assessore alla Cultura Paola Pellegrini, di Marzabotto, con il Primo Cittadino Romano Franchi, di Tarquinia e, infine, di Volterra, rappresentata dal Sindaco Marco Buselli, dando così –di fatto- il via libera alla redazione del dossier di candidatura. A coordinarlo saranno i professori Mario Torelli, per la direzione storica e archeologica e Paola Falini, per il coordinamento del gruppo di lavoro.

Le città partecipanti al progetto sono quelle che sono meglio rappresentative del concetto stesso di Spur, ovvero la città etrusca, in grado di riassumere in sè tre elementi caratterizzanti di queste ultime. Il primo, quello legato al sistema difensivo che ben si legge nelle città definite murate, caratterizzato da grande valenza paesaggistica così come dall’impatto derivato dalla possenza monumentale di alcune componenti; il secondo, è il riferimento alla religiosità nel particolare rapporto che gli Etruschi avevano con la divinità, il terzo, infine, riguarda l’esperienza ingegneristica di cui gli etruschi furono maestri.

Nell’ambito del progetto, dunque, Perugia si caratterizza per l’unicità della sua cinta muraria, Orvieto quale sede del santuario federale del Fanum Voltumnae, Marzabotto è esempio unico di città pianificata, Populonia (nel comune di Piombino) è esempio di città di produzione, Veio (Comune di Formello) è unica per le testimonianze relative al sacro, Gravisca (comune di Tarquinia) è il porto etrusco a noi meglio conosciuto, Volterra è nota per l’articolazione dell’acropoli, Arezzo-Castelsecco è esempio del complesso suburbano tempio-teatro.

“Il modello di città lo hanno inventato i greci, intorno al concetto di agorà –ha spiegato il prof. Torelli- ma il loro era un modello debole. Gli etruschi vi hanno aggiunto un elemento fondamentale, quello religioso, che ha avuto la funzione di collante e che si ritrova, forte, nelle regole di costruzione delle città stesse, che poi i romani hanno fatto proprie. Per questo – ha aggiunto ancora il professore - ho voluto incentrare il progetto di candidatura, perché ritengo che il concetto di città etrusca, con questa forte base ideologica sia indistruttibile e mi auguro che l’Unesco voglia proteggere questi concetti che sono alla base della nostra identità”. 

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