Caso Ceri, la Prefettura sull'ordinanza di Gualdo anti-spostamenti: "Non in linea con il Decreto Covid"
La Prefettura, analizzato il testo, ha preso posizione sulla decisione del sindaco Presciutti
Il capitolo dello scontro tra Gualdo e Gubbio, dopo gli inaccettabili assembramenti ai Ceri (sponda eugubina) e l'ordinanza per arginare spostamenti tra i due comuni (sponda gualdese) si arricchisce di un colpo di scena: l'intervento della Prefettura di Perugia che non entra nel merito - con note ufficiali almeno - sul caso Ceri ma prende posizione sull'ordinanza del sindaco Massimiliano Presciutti, quella relativa agli spostamenti limitati in ingresso e uscita da e per Gubbio (per motivi di protezione sanitaria).
La Prefettura ha così deciso: “I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali, né eccedendo i limiti di oggetto di cui al comma 1”. Tradotto: ordinanza non valida se applicata. Certo il testo è scarno, ma le parole sono soppesate.
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Il riferimento al Decreto legge del 25 marzo che così recita: "Nelle more dell'adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all'articolo 2, comma 1, e con efficacia limitata fino a tale momento, le regioni, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre misure ulteriormente restrittive, tra quelle di cui all'articolo 1, comma 2, esclusivamente nell'ambito delle attivita' di loro competenza e senza incisione delle attivita' produttive e di quelle di rilevanza strategica per l'economia nazionale. I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali, ne' eccedendo i limiti di oggetto cui al comma 1".