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Cronaca

Il Pd e il Movimento 5 Stelle uniti sui servizi all'infanzia: chiesto consiglio grande per far parlare genitori delusi

L'opposizione, sollecitata dai comitati, è tornata di nuovo a chiedere un consiglio grande tutto incentrato sui servizi all'infanzia per fare pressioni sulla Giunta e soprattutto per dare voce agli addetti ai lavori

I servizi all'infanzia e il settore scuola sono le due piccole polveriere che l'amministrazione comunale del sindaco Romizi deve temere e cercare di disinnescare. Il malcontento c'è: dai comitati mensa, passando per l'imminente chiusura del nido di Collestrada fino ad arrivare al mancato rinnovo dei contratti di alcuni educatori. L'opposizione, sollecitata dai comitati, è tornata di nuovo a chiedere un consiglio grande tutto incentrato sui servizi all'infanzia per fare pressioni sulla Giunta e soprattutto per dare voce ai genitori e maestre scontenti della gestione. Il Partito Democratico, il Partito Socialista e il Movimento 5 Stelle hanno firmato la rischiesta ufficiale e il tutto è stato inviato direttamente al presidente del consiglio comunale, Leonardo Varasano. 

"Chiediamo di procedere quanto prima alla convocazione del consiglio tematico anche per dare seguito alle istanze di coloro che, fin da giugno dell’anno passato, a più riprese, hanno chiesto di poter interloquire con i membri del Consiglio Comunale su un tema così delicato. Ricordiamo che nonostante le rassicurazioni e il voto favorevole della Conferenza dei Capigruppo nulla è stato fatto da parte della Presidenza del Consiglio per procedere alla convocazione". 

Lo Statuto Comunale prevede la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale Grande richiamando anche la norma stabilita ex art. 39 comma 2 del D.L. 267/00 dove si prescrive che il Presidente del Consiglio Comunale è tenuto a riunire l'assemblea, entro il termine perentorio di venti giorni, quando lo richieda un quinto dei consiglieri. 

"Ricordiamo inoltre - concludono le opposizioni -  che la giurisprudenza prevalente in materia configura un obbligo da parte del Presidente alla convocazione, qualora siano rispettati i termini di Statuti e Regolamenti comunali, e configura, altresì, la non sindacabilità della richiesta di convocazione demandando al Presidente le sole verifiche formali".

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