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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castiglione del Lago

Fotografo umbro arrestato per narcotraffico in Perù. Sequestro da 291 chili di coca. La famiglia: "E' innocente"

Per la magistratura di Lima il 40enne del Trasimeno farebbe parte di una banda di narcotrafficanti italiani. Per la famiglia è stato incastrato. Tutte le notizie, la fotogallery dell'arresto e il video realizzato dalla BdP

Riccardo Capecchi, 41 anni di Castiglione del Lago, professione fotografo, si trova recluso in un carcere di Lima dallo scorso 18 maggio. L'accusa è di quelle pesanti, pesantissime: far parte di una presunta banda di narcotrafficanti italiani - di cui 5 in carcere - che si erano introdotti in Perù per fare il pieno di cocaina con la scusa di fare impresa. Capecchi è stato arrestato dopo un blitz a Lima in un appartamento: la polizia in un moderno camper-fuoristrada - presunto business del gruppo di italiani finiti nell'inchiesta anti-droga- ha  trovato qualcosa come 291 chili di cocaina purissima per un valore di mercato di 11milioni di euro.

Umbro arrestato in Perù per narcotraffico: sequestro 219 chili di coca

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FONTE: L'ARTICOLO DE LA REPUBLICA DI PERU'

Lo stupefacente era stato celato sul tettino dei mezzi. Uno dei veicoli - giunti dall'Europa - per essere pubblicizzati in Perù è intestato proprio al giovane fotografo umbro. Da qui l'arresto e il fatto che è associato alla banda denominata  "Los Romanos". Ma la posizione di Capecchi appare molto diversa dagli altri connazionali che dal 2015 frequentano il Perù ed erano finiti anche nel mirino della Polizia Italiana ma senza trovare nulla di concreto in fatto di narco-traffico. Il fotografo umbro invece si era trasferito a metà aprile con l'incarico di svolgere la propria professione: un reportage fotografico per l'azienda che vuole importare camper-fuoristrada in Perù. Innocente ed estraneo alla presunta banda: così si professa.

IL VIDEO DEGLI ARRESTI

Di questo ne è convinta anche la famiglia che è in stretto contatto con la Farnesina. Da quanto si apprende il 40enne contatta la famiglia quasi quotidianamente e nonostante la difficile situazione godrebbe di buona salute. L'obiettivo della famiglia è quella di dimostrare l'innocenza di Capecchi riportandolo così a casa. 

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