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Cronaca Castiglione del Lago

Operaio morto schiacciato da un albero, sotto processo la titolare della ditta che ha eseguito i lavori

Il dipendente che aveva tagliato il pioppo precipitato sulla vittima ha patteggiato 10 mesi

Un operaio morto schiacciato da un albero abbattuto durante dei lavori di ripulitura di un fosso. Tre persone finite sotto processo per omicidio colposo e violazioni delle norme di sicurezza.

La Procura di Perugia aveva contestato ai tre indagati il reato di omicidio colposo perché “a causa di negligenza o imprudenza o imperizia adottate nel corso dei lavori per l’abbattimento e trasporto di alberi d’alto fusto” lungo l’alveo di un torrente a Porto di Castiglione del Lago, lavori “effettuati con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”, avrebbero provocato “la morte di un dipendente della cooperativa che veniva schiacciato da un pioppo tagliato” da un operaio.

Per la Procura l’operaio “mediante l’impiego di una motosega eseguiva il taglio della pianta di pioppo, omettendo di verificare e valutare correttamente la direzione, lo spazio libero necessario alla caduta e la effettiva distanza che lo separava dalla zona di taglio rispetto al collega” rimasto schiacciato “che nella circostanza si trovava nella direzione e nello spazio di caduta dell’albero, intento nello sfrondamento di altri alberi già abbattuti”. La vittima era deceduta per “shock emorragico secondario a rottura dell’aorta in politrauma da schiacciamento”.

L’incidente era avvenuto il 7 aprile del 2017.

La Procura ha contestato anche l’affidamento dei lavori di “abbattimento, sramatura e sezionamento delle piante”, al titolare della ditta che aveva vinto l’appalto e alla titolare della cooperativa chiamata in subappalto. Secondo l’accusa avrebbero omesso di “cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro” in relazione ai lavori di appalto, non coordinando “gli interventi di protezione e prevenzione” e senza eliminare i “rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte” negli stessi.

Nel procedimento si sono costituti parte civile la moglie, il figlio, la sorella e il fratello della persona deceduta.

L’operaio ha patteggiato davanti al giudice per l’udienza preliminare 10 mesi e 20 giorni, con sospensione della pena. Il titolare della ditta che aveva vinto l’appalto è stato prosciolto, mentre la titolare della cooperativa che svolgeva i lavori di abbattimento è finita davanti al giudice monocratico, difesa dall’avvocato Lucio Giuseppe Niciarelli. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Enrico Sborra, Vincenzo Bove e Elena Ferrara.

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