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Cronaca

L'addio di Perugia all'Onaosi purtroppo torna molto probabile:appello alla politica

"Nei suoi oltre 100 anni di attività, egregiamente espletata, ha assistito decine di migliaia di ragazzi che, grazie all'assistenza ricevuta (nei collegi o a domicilio), hanno potuto completare gli studi"

Onaosi: “Vogliono spolparci”: il grido e lettera con richiesta d’aiuto ai parlamentari umbri. La dottoressa Onorato interviene sulla proposta di legge di riforma delle casse previdenziali che prevede la soppressione dell'Onaosi e il passaggio dei suoi beni e della gestione INPS. Insomma: “Ciò che Perugia temeva, e che in tutti i modi ha cercato di esorcizzare, pare stia trovando sponda in una politica politicante che fa strame del diritto e della storia”. Giudizio tranchant, ma di certo convinto.

Dichiara Marina Onorato: “Praticamente la fine dell'Onaosi”. E aggiunge: “La CADUCEO si sta mobilitando in tutta Italia, in vari modi, per cercare di bloccare questo furto. Una delle azioni è stata quella di inviare a tutti i parlamentari questa lettera” (che pubblichiamo per stralci). “Ci auguriamo – continua – che i primi deputati (di ogni partito) a sostenere con azioni concrete l'Onaosi siano quelli umbri. Che si attivino per bloccare un progetto inaccettabile e immotivato. Se l'Onaosi verrà  soppressa, i sanitari perderanno  il proprio patrimonio e l'assistenza ai propri orfani”.

Per concludere con una riflessione di carattere generale: “Così Perugia perderà un fiore all'occhiello che è parte integrante di questa città. Ci stiamo muovendo anche in altri modi... perché la politica nazionale sia consapevole del fatto che questa assurda decisione  peserà su chi deciderà di renderla concreta”.

Nella lettera, tra l’altro, sta scritto: “L’Onaosi è la più antica cassa di assistenza, nata nel 1874 e riconosciuta dallo Stato Italiano nel 1901. Assiste, oggi, circa 5000 famiglie con una platea di 163.000 contribuenti senza alcun onere per lo stato, che anzi ricava contributi dalla tassazione del patrimonio e dal lavoro dei 220 dipendenti”.

“Nei suoi oltre 100 anni di attività, egregiamente espletata, ha assistito decine di migliaia di ragazzi che, grazie all’assistenza ricevuta (nei collegi o a domicilio), hanno potuto completare gli studi. La riconoscenza di noi tutti verso l’Onaosi è un profondo affetto e un forte desiderio di protezione verso un Ente a cui si vuole sottrarre indebitamente il patrimonio trasferendolo all’INPS e privandolo di autonomia gestionale. Decidendone la morte.

L’Onaosi è un esempio unico di assistenza, non solo economica”. Un po’ di storia: “Nei suoi collegi ha permesso a migliaia e migliaia di ragazzi, colpiti da un lutto grave come la perdita di un genitore in età scolare, di diventare adulti, laureati e consapevoli. Lo ha fatto con amore, dedizione, responsabilità, professionalità. Oggi siamo professionisti in tutti i
settori, in prevalenza in quello sanitario.

E con la stessa gratitudine che si deve ad un genitore amoroso e presente, tutti noi, sanitari e non, intendiamo difenderlo da una fine immeritata, che priverebbe gli orfani dei sanitari di un aiuto insostituibile. Siamo migliaia e migliaia, con le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri colleghi. Le chiediamo di impegnarsi affinché la conclusione di questa brutta vicenda possa dimostrare come esistano ancora politici che sanno rispettare i diritti dei cittadini e non calpestarli immotivatamente”. Per concludere, lapidaria: “In caso contrario, la sfiducia e il disinteresse che ormai dilagano nei confronti della politica avranno una ennesima, motivata conferma”.

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