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Cronaca

Procura di Perugia e Omphalos ricorrono in Cassazione contro l'assoluzione del senatore Simone Pillon

La Corte di appello di Perugia aveva annullato la sentenza di condanna in primo grado per le accuse di diffamazione nei confronti dell’associazione della comunità Lgbti

La Procura della Repubblica di Perugia ha presentato ricorso contro la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d'appello di Perugia nei confronti del senatore Simone Pillon, accusato di diffamazione dell’associazione Omphalos LGBTI. Anche l'associazione ha presentato, ai fini civilistici visto che era stato disposto un risarcimento danni, contro l'assolluzione.

"Accogliamo con grande soddisfazione la notizia del ricorso della Procura della Repubblica – dichiara Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos LGBTI – avevamo già commentato a suo tempo che la sentenza di Appello ci sembrava illogica e ingiusta e siamo felici che la Procura abbia sollevato gli stessi dubbi. Ora sarà la massima corte a doversi esprimere su quanto accaduto e confidiamo che venga pienamente ripristinata la condanna al senatore Pillon, già inflitta in primo grado. Nessuno si può permettere di dire che Omphalos 'adesca minorenni' o che 'istiga ai rapporti omosessuali', infangando e diffamando il lavoro trentennale di centinaia di volontari e attivisti che hanno sostenuto la lotta alle discriminazioni nella nostra regione".

Il ricorso per Cassazione, presentato dal Procuratore Generale della Repubblica, sostiene che la Corte di Appello di Perugia ha travisato lo schema giuridico-fattuale del reato contestato, motivando i propri assunti con argomenti illogici e contraddittori. Secondo la Procura è "sicuramente diffamatorio affermare, come ha fatto l’imputato, che il rappresentante di Omphalos ebbe a pronunciare parole che istigavano all’omosessualità" e "non si può certo scriminare colui che mistifica i fatti per arrivare a descrivere Omphalos e coloro che ne fanno parte come adescatori di minorenni, istigatori ai rapporti omosessuali e negazionisti dell’eterosessualità".

"Come abbiamo più volte ricordato, anche in occasione delle recenti polemiche sul DDL Zan – continua Bucaioni – nessuno nega al senatore Pillon il diritto di esprimersi contro l’omosessualità, ma non può sostenere tali opinioni diffamando le associazioni LGBTI e raccontando il falso. Attendiamo fiduciosi il responso della Corte di Cassazione, convinte che venga finalmente fatta giustizia".

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