Omicidio via Ricci, ora vuole parlare Valerio per smarcarsi dalle mezze verità del padre
Nel primo interrogatorio si era avvalso della facoltà di non rispondere, ma ora deve dire la sua verità dato che il padre avrebbe ammesso di essere andato la notte dell'omicidio nella casa di via ricci, ma disarmato. Solo Valerio aveva le chiavi del portone d'ingresso. Da qui l'idea di essere il mandante
E adesso vuole parlare anche Valerio Menenti, l'ex di Julia Tosti, in carcere con il padre Riccardo Menenti per l'omicidio di Alessandro Polizzi e il ferimento della sua fidanzata nella casa di via Ricci. I legali dei Menenti hanno depositato oggi la richiesta di interrogatorio di Valerio. Il ragazzo di Ponte San Giovanni ha annunciato che vuole chiarire il suo ruolo nella vicenda. Anche dopo le mezze verità - poco credute - del padre che, seppur nel massimo riserbo dell'inchiesta, ha ammesso che sarebbe andato quella notte nella casa di via Ricci per dare una lezione ai due ma non per uccidere. Menenti ha negato di aver portato la pistola che invece, a suo dire, sarebbe saltata fuori dall'appartamento. Durante la lotta sarebbe partito un colpo che ha ucciso Alessandro. Praticamente l'obiettivo è quello di non essere incolpato per omicidio volontario che porterebbe all'ergastolo.
Ma in direttamente le dichiarazioni del padre inguaiano il figlio considerato dalla magistratura il mandante. Perchè la chiave del portone di ingresso poteva essere data a Riccardo solo da Valerio che, secondo Julia Tosti, aveva tenuto con sé ridando indietro, dopo la fine dell'amore, soltanto quella del portone dell'appartamento. Valerio vuole parlare per ribadire la sua totale estraneità ai fatti e che forse la chiave è stata presa dal padre dal suo appartamento. Mentre lui si trovava all'ospedale dopo l'ultima aggressione subita da Alessandro Polizzi. Il figlio dunque dovrà scaricare il padre per evitare il peggio. Resta però un testimone che ha parlato di aver ascoltato una telefonata dove Valerio avrebbe annunciato la spedizione punitiva.
