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Cronaca

Tracce di sangue e preservativi, dai risultati delle analisi gli ultimi tasselli per l'omicidio di Samuele

Trans indagata: dal laboratorio della Sezione di Genetica forense della Polizia scientifica di Roma le ultime informazioni per chiudere le indagini sulla morte del 22enne di Bastia Umbra

Tracce di sangue sui sedili dell’auto e un preservativo con materiale organico trovato nell’abitacolo. Sono i reperti trovati sul lugo della morte di Samuele De Paoli e spediti alla Sezione di Genetica forense della Polizia scientifica di Roma. A sei mesi dalla morte del 22enne di Bastia Umbra, trovato nelle campagne di Sant’Andrea delle Fratte dopo un litigio con una trans.

Dalle indagini le tracce ematiche sarebbero riconducibili alla trans che era con il giovane in quel momento e che ha sempre riferito di essere stata picchiata, anche se per quanto riguarda l’uso di un bastone (o un ramo) sono emerse delle incongruenze. Il giovane, come confermato dalle perizie medico legali, sarebbe morto perché durante la colluttazione la trans lo avrebbe stretto al collo, andando ad esercitare una pressione sul nervo valgo che avrebbe poi provocato un arresto cardiaco.

La lite sarebbe scaturita dalla volontà del giovane di non pagare la prestazione sessuale pattuita. Nel racconto della trans, difesa dall’avvocato Francesco Gatti, il giovane l’avrebbe picchiata nell’auto, per poi trascinarla fuori. Mentre la strattonava per farla uscire dall’abitacolo, però, sarebbero caduti a terra, nel fosso adiacente a dove si erano appartati. Il ragazzo sarebbe caduto di schiena a terra, la trans gli sarebbe rovinata addosso: “Appena tirata fuori dall’auto siamo entrambi caduti nel fosso che era lì vicino, il giovane è caduto di schiena e io gli sono caduta sopra ma lui girandosi mi ha posto al di sotto del suo corpo e ha iniziato a colpirmi ancora sempre con dei pugni – ha riferito agli investigatori l’indagata per omicidio preterintenzionale nel corso dell’interrogatorio - In quel frangente il giovane ha trovato un pezzo di legno e ha cominciato a colpirmi al fianco sinistro. Mi si contesta che nel precedente verbale dissi che il bastone venne usato per colpirmi mentre ero ancora in auto ma preciso che i fatti si sono svolti come oggi li ho dichiarati, lo sono riuscita ad afferrare il bastone e a toglierglielo di mano gettandolo via. Lui allora mi ha afferrato per la gola e io ho fatto altrettanto”.

I risultati delle analisi sui reperti biologici isolati dal personale della Scientifica, per i quali si possono stimare tempi di due mesi, potrebbero costituire l’ultimo tassello per chiudere l’indagine sulla morte di Da Paoli.

I familiari della vittima si sono affidati agli avvocati Brenda Ercolani e Valter Biscotti.

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