Omicidio di Samuele: nuovi elementi dagli accertamenti sui reperti biologici. Indagini fino a maggio sul ruolo della trans
Prorogati di sei mesi i termini per individuare eventuali responsabilità nella morte del giovane avvenuto a Sant'Andrea delle Fratte
Prorogate fino a primavera (fine maggio) le indagini sulla morte di Samuele De Paoli e a giorni dovrebbero essere disponibili i risultati degli accertamenti sui reperti biologici trovati all’interno dell’auto del ragazzo deceduto e nell’area dove sono avvenuti i fatti.
L’indagine ha un’unica indagata, la trans Pinheiro Reis Duarte Hudson, nota come Patrizia. Samuele sarebbe morto per una lesione al nervo vago causata dalla stretta al collo di Patrizia durante uno scontro fra i due. La trans, difesa dall’avvocato Francesco Gatti, ha sempre sostenuto di essersi dovuta difendere dall’aggressione compiuta dal giovane nei suoi confronti.
Opposta la tesi sostenuta dai legali della madre del ragazzo deceduto il 28 aprile scorso in un fosso della campagna a Sant’Andrea Delle Fratte, a Perugia, gli avvocati Valter Biscotti e Brenda Ercolani, convinti che ancora non sia emerso tutto nella vicenda: a partire dalla probabile presenza di una terza persona quella sera sulla scena del delitto, l’individuazione di chi avrebbe fornito la droga e, soprattutto, le differenze nelle dichiarazioni della trans e messe a verbale.
Da chiarire anche il mistero dell’orario: Samuele alle 20.18 risponde ad un messaggio di un amico; alle 20.29 non risponde a quello della madre. A quell’ora potrebbe già essere morto, ma non sarebbe compatibile con la ricostruzione degli orari al momento agli atti.