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Cronaca Norcia

Morto per un pugno al pub, la Cassazione conferma la condanna: "Non fu un gioco"

Ultimo atto del processo per la morte di Emanuele Tiberi nel 2018: confermata la pena a cinque anni e quattro mesi di carcere per Cristiano Salvatori

Non fu un gioco, tragico e mortale, quello che è costato la vita a Emanuele Tiberi e il carcere a Cristiano Salvatori.

La Corte di Cassazione ha confermato, infatti, la condanna a cinque anni e quattro mesi di carcere inflitta al 37enne, ritenuto responsabile dell’omicidio preterintezionale di Emanuele Tiberi, 33 anni, colpito con un pugno al volto fuori da un pub di Norcia la notte del 29 luglio 2018.

Il giovane era deceduto all’ospedale di Terni, dove era stato trasportato in condizioni disperate. La condanna di Salvatori, difeso dagli avvocati David Brunelli e Francesco Crisi, a cinque anni e quattro mesi era stata inflitta in primo grado con rito abbreviato dai giudici del Tribunale di Spoleto e poi confermata in appello. Ora la Cassazione ha reso definitiva la condanna per omicidio preterintenzionale.

Cristian Salvatori ha già trascorso un periodo in carcere e poi in una struttura di Rimini. Attualmente è ai domiciliari a Norcia.

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