Omicidio Cenerente, condanna definitiva per la "belva"
In quel sanguinario assalto in villa, l'orafo Scoscia venne colpito a martellate fino alla morte e la madre, legata e imbavagliata, fu colta da un malore fatale. Rigettato il ricorso in Cassazione per Alfons Gjergji
Fine pena mai per Alfons Gjergji, condannato all'ergastolo in primo e secondo grado per il duplice omicidio di Cenerente in cui perse la vita l’orafo Sergio Scoscia, colpito a martellate, e l’anziana madre. Questa mattina i supremi giudici della prima sezione penale hanno rigettato il ricorso in Cassazione avanzato dalla difesa – avvocato Luca Maori – rendendo, di fatto, definitiva la condanna all'ergastolo per colui che fu battezzato la “belva”, a causa del modus operandi particolarmente efferato del commando di cui prese parte in quel sanguinario assalto in villa tra il 5 e il 6 aprile 2012. L’avvocato Luca Maori, prendendo atto della decisione dei giudici, commenta: “Credo che si sarebbe potuta rivalutare diversamente la questione, trasmettendo alla corte d’assise d’appello”.
Il "commando", quella terribile notte in cui venne ucciso Scoscia durante un tentativo di rapina, non risparmiò nemmeno l'anziana madre, che fu legata e imbavagliata per poi morire colta da un malore. Le indagini portarono a ricostruire i componenti della banda, oltre al Gjergjj (difeso dall'avvocato Luca Maori) che ha scelto il rito ordinario, vennero condannati definitivamente (con la formula dell'abbreviato) Ndrk Laska all'ergastolo e Artan Gioka a vent'anni di reclusione. Per Marjana Perdoda, che secondo la ricostruzione accusatoria aveva indicato ai tre il casolare come buon obiettivo per una rapina, quattro anni di carcere. La famiglia, parte civile nel processo, è stata rappresentata dall'avvocato Vesi. Il Comune di Perugia dall'avvocato Ghirga.