rotate-mobile
Cronaca

Omicidio Polizzi, c'era un altro colpo in canna nella pistola: Julia salva per un inceppamento dell'arma

Si torna in aula, questa volta a testimoniare, non solo chi ha effettuato le indagini, ma anche gli amici e parenti del giovane Alessandro. Un ricordo che ha fatto scoppiare in lacrime il padre del ragazzo

Gli occhi sono chiusi. Il corpo steso su un gelido piano in acciaio. Riccardo Menenti guarda con attenzioni le foto che ritraggono il cadavere di Alessandro Polizzi, il giovane che secondo l’Accusa, lui stesso avrebbe ucciso con un colpo a sangue freddo. Valerio, il figlio, accusato di concorso morale, continua invece a fissare le mani. Vengono mostrati i tagli profondi sulla testa della vittima. Le ferite che Riccardo avrebbe provocato ad Alessandro con un piede di porco. Sono le stesse ferite che anche Julia Tosti, superstite di questo dramma, porta come segno indelebile di una storia che poteva finire in tragedia anche per lei.

L’ispettore capo, Armando Finzi, rende, infatti, noto in aula che quando prese tra le mani la pistola usata per togliere la vita al giovane Polizzi, un colpo di arma da fuoco era rimasto in esploso. Chi aveva tra le mani quella pistola, Riccardo Polizzi per l’Accusa, aveva, quindi cercato di sparare un altro colpo. La Beretta si era però inceppata. Ad avvalorare la tesi degli inquirenti, il cane della pistola trovato abbassato. A chi era diretto quel colpo? Una domanda che fortunatamente non trova risposta.

Ad essere sentito, anche, l’assistente capo della polizia, Buratti Stefano, che ha compiuto gli accertamenti sui tabulati telefonici, prendendo in esame le chiamate in uscita e in arrivo dei cellulari della famiglia Menenti. Si scopre così che la mattina del 26 marzo è Valerio a chiamare il padre alle 6.06. Ma c’è di più, secondo, infatti, gli accertamenti effettuati, il cellulare di Valerio il 23 marzo dalle 14.05 alle 18.01, o era spento o non aveva segnale. Un’anomalia che non si era verificata gli altri giorni. C’è quindi da chiedersi se il giovane tatuatore si trovasse in ospedale o meno. Perché Valerio avrebbe, infatti, dovuto spegnere il cellulare? E come mai se si trovava all’interno del Santa Maria della Misericordia, ricoverato a seguito di una rissa con Polizzi, il suo smartphone non prendeva? Dalle analisi effettuate non è comunque possibile dire con certezza che Valerio si trovasse in un altro luogo, le cellule, infatti, agganciate dicono tutto e niente, non potendo così affermare con certezza dove si trovasse il giovane in quelle tre ore di vuoto totale. 

È Julia Tosti a toccarsi, invece, il braccio quando mostrano in aula le foto delle ferite e quel foro ben visibile vicino alla mano. “La ragazza arrivò in ospedale in piano stato di shock. Chiedeva continuamente di Alessandro. Ricordo che per giorni le è stato detto che la televisione non funzionava per non farle sapere che il suo fidanzato era morto”. La ragazza verrà, infatti, a conoscenza della perdita solo qualche giorno dopo.

Al termine dell’udienza arrivano le testimonianze di chi con quel ragazzo ha vissuto per anni e lo ha conosciuto nel profondo. Il ricordo si va vivo. Il vuoto lasciato da Alessandro diventa una voragine, quando la ex fidanzata con cui ha avuto una relazione durata cinque anni, pronuncia in aula una frase che sembra contenere l’essenza del carattere di un ragazzo sempre sorridente: “Amava molto la sua famiglia, cercava sempre di non sfigurare e di arrivare puntuale al lavoro”. Alessandro,  soprannominato Alex dagli amici, era un ragazzo tranquillo che a differenza di tanti altri suoi coetanei preferiva passare le vacanze estive con la sua famiglia in Sicilia. Un giovane che amava aiutare il padre nelle sue domeniche estive, lavorando con lui alla casa che stavano restaurando. Lo hanno descritto come un ragazzo “pacato” e “non violento”, “generoso” e “sempre pronto ad aiutare tutti”. Il padre scoppia in lacrime, la madre e il fratello chinano il volto verso il basso. Sui loro visi si legge il dolore di una famiglia distrutta, ma che continua a rimanere unita in forza di quei valori che anche il loro caro Alessandro conosceva bene. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Polizzi, c'era un altro colpo in canna nella pistola: Julia salva per un inceppamento dell'arma

PerugiaToday è in caricamento