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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Mostro di Firenze, a sorpresa nuove indagini ma lontane da Perugia: spunta una Beretta sospetta

Tutto si sta concentrando in Toscana. I Ros dei Carabinieri in prima linea per acquisire nuovi elementi: ritrovata una pistola compatibile con quella del Mostro. Nuove pubblicazioni bocciano la pista perugina e assolvono Narducci

Non è finita. L'indagine sul mostro di Firenze continua ma, dopo un decennio, si allontana dalla nostra Perugia - la figura di Narducci e il mistero sulla sua morte al Trasimeno sono stati tolti dalla storia dalla Procura di Perugia e da quella di Firenze - per tornare a concentrarsi in Toscana e in particolare nel Mugello. A condurre l'indagine c'è sempre il Pm Paolo Canessa, oggi procuratore di Pistoia ma con delega al Mostro, ma stavolta niente Polizia e super-gruppo sui delitti seriali: tornano in campo i Carabinieri, nello specifico i Ros. In un anno sono state effettuate decine di perquisizioni, sono stati effettuati scavi per controllare auto che erano stato misteriosamente interrate. 

Tutto questo perchè continuano ad arrivare puntuali lettere anonime sulle quali si elencano sospetti, si tracciano presunte mappe dove ritrovare la pistola utilizzata dal Mostro di Firenze (una beretta calibro 22 Lr). Controlli costanti ma senza grandi risultati. Poi però il 15 agosto scorso, proprio a Ferragosto, qualcosa di nuovo è accaduto: una telefonata ai Carabinieri, da parte di una turista, permetteva di recuperare una pistola malridotta. Si tratta di una Beretta 22. E' compatibile con quella del Mostro. E' saltata fuori da un ansa del fiume Ensa facilmente raggiungibile e quindi molto frequentato. Ora la pistola sarà ripulita e "provata" con cartucce Winchester 22 ramate serie H. Massima attenzione ai segni che lascerà sul proiettile. Ogni arma lascia una traccia unica: è questo il suo Dna. Tutto dunque è possibile. Anche se non è raro, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il ritrovamento di pistole e altre armi abbandonate. 

Il Mostro di Firenze ancora oggi è oggetto anche di indagine "private" che scaturiscono in libri ancora oggi molto venduti. Molto interessante  è l'opera di Valerio Scrivo "Il Mostro di Firenze esiste ancora" dove sono inserite mappe, studi, schemi e tabelle. E anche in questo caso le conclusioni portano lontano da Perugia (la pista Narducci non affascina più) con tanto di spiegazione ufficiale: il mostro conosceva alcune delle sue vittime, era un esperto del territorio ed utilizzava l'autostrada per evitare controlli e allontanarsi velocemente dai luoghi dei delitti. Lo scrittore Scrivo addirittura individua persino il paese di residenza del mostro ipotizzando che sia ancora vivo. Lo stesso "mostrologo" Mario Spezi nella sua opera Dolci Colline di Sangue ribadisce che l'autore degli omicidi delle coppiette sia vivo e vegeto e che sia legato alla famosa pista sarda come testimonia il passaggio di mano della Beretta calibro 22 già comparsa sulla scena di un delitto nel 1968. 

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