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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

NOSTRA INCHIESTA Via Lancillotti e Maturanzio: criminalità e incendi dolosi. Le testimonianze dei residenti

Non bastavano le due auto – una vecchia, una nuovissima – ridotte in cenere. Adesso si verificano incendi dolosi in continuazione

Via Lancillotti e via Maturanzio come nuovo Bronx perugino. Episodi di criminalità e incendi dolosi a ripetizione. Per i residenti non c’è pace. Non bastavano le due auto – una vecchia, una nuovissima – ridotte in cenere. Adesso si verificano incendi dolosi in continuazione. Ben due gli eventi accaduti nella mattinata di ieri, a sole poche decine di metri di distanza l’uno dall’altro. Quattro cassonetti dell’immondizia (due in via Lancillotti, due in via Maturanzio) sono stati dati alle fiamme
nelle prime ore del mattino.

L’ho spento io.
Racconta un signore che risiede nel primo palazzo di via Lancillotti: “Mi sono alzato, verso le 6:20 per dare aria alla camera. Ho avvertito cattivo odore e, proprio sotto la mia finestra, ho visto un cassonetto in fiamme”. Prosegue, ancora eccitato: “Mi sono precipitato per le scale, fiondandomi in garage, dove avevo un secchio d’acqua pronta all’uso. Sono risalito e ho lanciato il liquido sul primo cassonetto, ormai completamente combusto, e sul secondo, che ho salvato dalla distruzione completa, sebbene intaccato nella parte a contatto col precedente”. “Poco dopo – precisa – sono arrivati i pompieri, nel frattempo impegnati nello spegnimento dei cassonetti poco sotto, in via Maturanzio. Hanno solo gettato della schiuma, ma ormai era tutto sotto controllo”.

Via Lancillotti e Maturanzio: criminalità e incendi dolosi

La stessa mano. 
Pare logico pensare che l’atto vandalico sia opera della stessa, o delle stesse persone. Che, per il momento, non sono ancora identificate. Ma esistono buone ragioni per credere che si tratti di una ritorsione, di un regolamento di conti. E che l’anonimo incendiario (si parla di una donna), forse insieme ai suoi amici, abbia fatto entrambi i “lavoretti” e, probabilmente, anche quello alle due vetture di qualche giorno fa. Vendicarsi di cosa? Di un affare andato a male, di una soffiata, di uno sgarbo, vero o presunto.

Ieri mattina, un’aria irrespirabile.
Racconta una residente di prossimità, in riferimento all’incendio in via Maturanzio: “Stavamo ancora riposando, quando siamo stati aggrediti da un fastidio alla gola che ci ha svegliato facendoci tossire”. “Capirà: con questo caldo, si dorme a finestre aperte e quel bruciaticcio di plastica e gomma ha prodotto un’irritazione immediata, tanto che ci siamo anche preoccupati per le conseguenze a carico delle vie respiratorie. Adesso stiamo meglio, comunque lo spavento è stato tanto”.

Lo spaccio: un fenomeno storico in zona.
“Lo spaccio di droga in zona era ormai divenuto “normale”: li vedevamo, di giorno e di notte, al lavoro. Operavano qui perché, come può osservare, ci sono molte vie di fuga”. Aggiunge: “Poi, a un certo punto, le cose erano incredibilmente migliorate. Ma adesso siamo daccapo e non si vive tranquilli: siringhe dappertutto, tipacci che gironzolano con fare sospetto, specie di notte. Temiamo che, un giorno o l’altro, ci diano fuoco a casa”.

Quel campetto sopra via Lancillotti: la pietra dello scandalo.
Il movimento, già anni fa, avveniva soprattutto nel giardinetto sopra via Lancillotti. Dopo la ripulitura effettuata dalle forze dell’ordine, le cose andavano meglio. Poi di nuovo il degrado. Dice un residente: “La recrudescenza di questi giorni è dovuta anche al fatto che quel giardino è da tempo senza illuminazione. Rottura accidentale o sabotaggio? Certo è che i malviventi, col favore delle tenebre, operano tranquilli. Abbiamo inutilmente chiesto al Comune di sistemare l’illuminazione, ma per ora è tutto come prima”.

Conclusione amara. Perdere le speranze.
“Vorremmo evitare che tutto volga al peggio. Per una questione di sicurezza e di tranquillità. Ci fidiamo di carabinieri e polizia, ma chiediamo un più frequente controllo del territorio. Ci dicono, però, che le pattuglie sono poche e ci sono altre zone da presidiare. Temiamo un aggravamento della situazione. Qualcuno deve provvedere e adottare provvedimenti che abbiano qualche effetto. Ma alla svelta”.

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