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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Norcia

Dalla riapertura delle attività alle prime casette: Norcia risorge e a febbraio torna la storica mostra mercato

Da un paese che stava morendo, ai piccoli segnali di rinascita grazie alla riapertura del centro e di bar, negozi, norcinerie e ristoranti

Norcia, gravemente colpita dal terremoto del 30 ottobre, cerca di risorgere. E di quelle macerie della Basilica, di quel centro storico diventato off limits, di quelle tante attività messe in ginocchio, ormai resta un lontano ricordo. Proprio così perchè da meno di tre mesi dal sisma, non solo è stato riaperto il centro, consegnate le prime casette a venti famiglie, ma stanno riaprendo anche le attività che erano all'interno della zona rossa. Passi da gigante, vista l'entità del terremoto e i danni sia materiali che collaterali che questo evento devastante ha prodotto. Ma non solo, per dimostrare la linea di continuità con il passato, per far tornare turisti e amanti della gastronomia e delle bellezze di Norcia e della Valnerina in generale, a fine febbraio tornerà anche la storica mostra mercato Nero di Norcia dedicata al tartufo. L'evento, la cui realizzazione per il 2017 era stata messa a dura prova, non subirà una battuta d'arresto. Tornerà l'ultimo week end di febbraio e il primo di marzo.

Insomma, una città che non si arrende, nonostante i problemi: "Il tessuto sociale ed economico di Norcia ha subito delle conseguenze importanti, ma i primi forti segnali di rinascita ci sono- spiega Claudio Millefiorini, presidente dell'azienda pubblica Servizi alla Persona, convenzionata con l'Usl e che si occupa di dare assistenza agli anziani. La struttura che li ospitava (31 ospiti al 24 di agosto e 18 al 30 ottobre) è stata resa inagibile dal sisma, gli anziani sono stati spostati  e il nucleo principale è ora a Foligno- "stiamo cercando di veloccizzate le pratiche per una ricostruzione veloce e rendere fruibile la nostra struttura, in modo che possa avere tutti i requisiti di sicurezza all’avaguardia e che possa tornare più funzionale di prima". 

"Il rischio è che tutto il tessuto sociale fatto di rapporti sociali ed economici si possa sfilacciare, perché l’evento ha portato tanta gente fuori casa, diverse attività hanno dovuto chiudere, laboratori distrutti e tutto il centro è stata dichiarata subito zona rossa, ha fatto tanti danni al patrimonio artistico, ma per il resto la città di Norcia sta in piedi, un capolavoro a fronte di un cataclisma. completamente distrutta".

"La situazione era uno scenario di un paese che stava morendo, poi dopo la riapertura del centro storico c’è stata una carica di ottimismo maggiore, una grande opportunità per tutte le attività che oggi hanno riaperto. Come i due ristoranti: Osteria Sientin’npuò, e il Cenacolo,  anche le strade attigue e le vie del centro stanno cercando di limitare il più possbile la zona rossa, con l'obbiettivo di riaprirle tutte al più presto. Ci sono molte persone che hanno il desiderio di rientrare in quanto la loro casa è agibile, ma è all'interno di vie chiuse. In centro ha riaperto anche un bar, due norcinerie e la terza aprirà a breve, ma anche una gioielleria e due negozi di abbigliamento. Altre in fase di riapertura. La cioccolateria Vetusta Nursia, riaperta il 6 gennaio, un punto di riferimento per la zona. Le attività si stanno riorganizzando anche nella zona industriale". 

"La città si sta rivitalizzando-spiega Claudio,  nursino doc- durante le vacanze di Natale ci sono state varie persone che sono venute a Norcia, anche solo per la voglia di rientare, e tutti quei turisti che avevano casa qui, nostalgici di questi posti. E ancora c’è gente che viene, esce da Porta Romana con le buste dei prodotti norcini, la risposta c’è. Fine febbraio/ inzio marzo si rifarà anche la mostra mercato Nero Norcia, in un’area fuori dal centro storico, un gran segno di continuità per non interrompere gli appuntamenti tradizionali". 

Norcia rinasce" dopo il terremoto, è il giorno della speranza: riapertura del centro storico“

La polemica sul fronte casette? "Inutile, direi. A settembre Vasco Errani aveva detto che i tempi di realizzazione delle casette sarebbero stati di 6/7 mesi, Norcia a gennaio ha avuto già la disponibilità di venti casette, quindi con ben due mesi di anticipo. Le alternative erano due: o assegnare tutte e 89 quando sarebbero arrivate insieme, o iniziare a sistemare già venti famiglie. La scelta è stata quella di parità di condizioni, e si è scelto di sorteggiare tutti aventi diritto. Tutte le famiglie hanno una esigenza, la giovane coppia che ha due figli, non ha meno necessità della famiglia che ha un anziano in casa, se il comune avesse fatto una graduatoria, avrebbe dovuto privilegiare una situazione piuttosto che un'altra". Invece c'è stata una trasparenza incredibile, e chi era lì lo ha potuto vedere con i propri occhi. Invece di puntare il dito contro il metodo, venti famiglie intanto trovano un tetto". 

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"Le casette sono in via Venti Settembre, nell’ex area dove c’erano i conteiner post terremoto del 97. Lì ci sono anche i due moduli abitativi collettivi in cui abitano in ognuno 48 persone. Ne stanno portando altri tre. I moduli andranno poi a perdere funzionalità quando arriveranno le casette per tutti. Sono soluzioni temporanee, sono stanze, come un grande ostello prefabbricato, la divisone viene fatta a nucleo familiare, c’è un refettorio in cui vengono portati i pasti dall’esterno dalla protezione civile.

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"La situazione è difficile, ma la luce c’è-conclude. Tutti stanno cercando di riniziare. L’immagine che ho più a cuore risale a dicembre, al giorno dell'apertura del centro storico. C’era la gente che entrava e piangeva, perché gli è stata restituita un pezzo di  vita sociale, e poter anche solo passeggiare lungo corso Fertorio, è stata una grande emozione. Segnali importanti, che oltre il tecnicismo (verifiche immobili, sicurezza)hanno restituito un pò di luce agli abitanti.  Ci sono  cose che non hanno prezzo. Norcia rischiava di essere  chiusa per mesi, invece è stato compiuto un piccolo miracolo". 

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