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Cronaca

LA CURIOSITA' Intellettuali in viaggio a Perugia dalla fine del Settecento al Novecento: ecco i nomi...

L'Associazione culturale "Porta Santa Susanna" ha proposto la conversazione "Stranieri in viaggio a Perugia e in Umbria dalla fine del Settecento al Novecento"...

Per il ciclo “Santi, diavoli… e gente comune”, l’Associazione culturale “Porta Santa Susanna” ha proposto la conversazione “Stranieri in viaggio a Perugia e in Umbria dalla fine del Settecento al Novecento”. Introduce lo storico Franco Bozzi, coordina Ruggero Ranieri, relazioni di Elena Giovannini e Giulia Falistocco.

Tanti i viaggiatori tedeschi dal 1700 al 1900, mossi da voglia di cultura, specie quella antica. Ma anche desiderio di entrare in contatto con valori e stili di vita diversi dai propri. Se il Winckelmann non poteva raggiungere la Grecia, occupata dai Turchi, si nutriva di magna Grecia e di romanità. Alcuni intellettuali, prima nobili e poi borghesi, vedono il viaggio in Umbria e in Italia come via di fuga. 

Non è un caso che dal cosiddetto “grand tour” derivi il termine “turismo”. Quali i luoghi dell’Umbria più appetiti? Il Lago di Perugia (come era comunemente chiamato il Trasimeno), Assisi, ma anche Foligno, Terni, Spoleto, Trevi, Narni, Otricoli. I nomi dei viaggiatori (tedeschi, inglesi, statunitensi) sono conosciuti e meno conosciuti.

Impossibile omettere Goethe che ne dette conto nel suo “Italienische Reise” (“Viaggio in Italia”), ma anche Byron e Virginia Wolf , così come Hawthorne e Henry James. Non molti decisero di passare per Perugia e per l’Umbria. Ma quelli che lo fecero ne restarono segnati.

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