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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero per onorare il 25 aprile e il Primo maggio: a rischio apertura negozi, bar e ristoranti

Il 25 Aprile e il Primo Maggio la Filcams Cgil ha proclamato anche in Umbria uno sciopero per l'intera giornata per tutto il settore del commercio. "I lavoratori hanno il diritto di onorare queste due importanti feste laiche dell'Italia"

Per le festività del 25 aprile e del Primo Maggio molti negozi e anche attività incentrate sulla ristorazione potrebbero non essere aperte al pubblico - per accogliere turisti e non solo - dato che è stato proclamato lo sciopero per l'intera giornata per tutto i dipendenti del settore commercio. Lo ha annunciato la Filcams Cgil che ha lanciato la mobilitazione, sotto lo slogan “La festa non si vende”, con l'obiettivo vuole contestare e contrastare la pratica delle aperture dei negozi nei giorni festivi ed in particolare nelle due ricorrenze laiche, considerate dal sindacato, le più importanti per l’Italia: la Festa della Liberazione e quella dei Lavoratori.

“Due giornate storicamente e socialmente importanti” sottolineano Stefania Cardinali e Desirè Marchetti, segretarie della Filcams Cgil di Perugia e Terni, “che non possono essere sacrificate sull’altare dei consumi, quando peraltro è ormai chiaro che non c’è alcun effetto positivo sulle vendite né sull'occupazione”. 

“Sappiamo che oggigiorno scioperare è difficile anche in queste situazioni particolari – proseguono Cardinali e Marchetti – tuttavia non ci rassegniamo all’idea che alle lavoratrici e ai lavoratori del commercio sia negato il diritto di vivere come ogni altro cittadino queste importanti ricorrenze. Dobbiamo mantenere viva la memoria, di chi prima di noi ha combattuto per un'ideale, per la libertà e la dignità del lavoro. Tra l’altro – concludono le due segretarie – registriamo ulteriori elementi di preoccupazione: ci viene segnalato infatti che in alcune realtà della provincia di Terni sono stati addirittura predisposti buoni sconto specifici da spendere nella giornata del Primo Maggio per incentivare i consumi proprio in questa ricorrenza. Un fatto molto grave, contro il quale chiediamo anche alla popolazione dell’Umbria di ribellarsi, per ribadire che la Festa di Liberazione e la Festa dei Lavoratori non sono in vendita”.

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