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Cronaca

Accade da noi: infibulazione per due bimbe... per conservare la verginità

I genitori delle due minorenni, residenti a Perugia, sono stati arrestati dai carabinieri su mandato del Tribunale di Perugia. La pratica è vietata da una legge dello Stato entrata in vigore nel 2006

Hanno deciso e organizzato la mutilazione degli organi genitali delle due figlie minorenni e per questo, dopo lo squallido rito della infibulazione, sono stati arrestati dai carabinieri su mandato del Tribunale di Perugia che sta indagando materialmente chi sia l'autore delle mutilazioni. In manette sono finiti due genitori nigeriani che si sono giustificati spiegando che si tratta di una prassi normale per la loro cultura.

I militari fanno sapere però che in Italia è un reato introdotto dal 2006 e chiunque, in assenza di esigenze terapeutiche, cagiona una mutilazione degli organi genitali femminili, rischia una reclusione da quattro a dodici anni.

Le indagini continuano per accertare chi materialmente ha eseguito la pratica anche se, verosimilmente, dai primi accertamenti il fatto potrebbe essere avvenuto fuori dal territorio nazionale. Questo non ha influito sulle decisioni del giudice per le indagini preliminari, perché quand’anche il reato fosse stato commesso all’estero è stato comunque realizzato in danno di cittadini stranieri nati e residenti in Italia.

L'infibulazione consiste nel tagli sia del clitoride oltre che delle piccole labbra e parte delle grandi labbra della vagina. Poi il tutto viene cauterizzato e cucito lasciando solo un piccolo foro per consentire la fuori-uscita di urina e sangue mestruale. I rapporti sessuali sono così impediti fino a che lo sposo con una lama riapre la vagina per la prima notte di nozze. La mutilazione di fatto toglie alle donne anche il piacere sessuale.

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