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Cronaca

Nasconde i verbali e intasca i soldi delle multe, a processo maresciallo della Provinciale

La Procura contesta il peculato, l'omissione di atti d'ufficio e la falsità materiale del pubblico ufficiale

Omissione di atti d’ufficio, peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. Con queste accuse è finito sotto processo un maresciallo maggiore della Polizia provinciale di Perugia, in servizio a Città di Castello, per aver sottratto 5mila euro dai conti dell’ente riscuotendo a proprio favore le multe.

L’indagine, portata avanti dalla Guardia di finanza, aveva ricostruito l’ammando di 4.800 euro, l’equivalente di 92 infrazioni rilevate, ma mai registrate, evitando di notificare, ai diretti interessati, i verbali di contestazione. Alla chiusura delle indagini, però, era stato contestate l’ammanco di solo 51 contravvenzioni, per 4.623 euro.

Per Procura il maresciallo maggiore non avrebbe protocollato le multe regolarmente elevate dalle pattuglie in strada, cioè non erano state inserire nella procedura informatica e quindi non era stato richiesto il pagamento. Un atto contrario ai doveri “del suo ufficio che, per ragioni di giustizia, dovevano essere compiuti senza ritardo”.

Il maresciallo, difeso dall’avvocato Nicola Di Mario era stato sospeso dal servizio e oggi si è svolta la prima udienza del processo a suo carico.

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