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Cronaca Foligno

Trasferimento in una nuova struttura per il mostro di Foligno: andrà in Toscana

A dare conferma del trasferimento è il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo

Nuovo trasferimento per il mostro di Foligno. Luigi Chiatti sarà portato in una struttura presumibilmente situata a Volterra, in Toscana. A darne conferma è il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo. Numerosi erano state inizialmente le polemiche, dato la Rems dove si trova attualmente il serial killer distava solo alcune centinaia di metri da due scuole.

Tutta la vicenda - Era il 4 ottobre del 1992. Il corpo di Simone Allegretti, bambino di soli 4 anni, venne ritrovato senza vita. Sul piccolo i segni di una violenza sessuale. Ben presto nella tranquilla città di Foligno si iniziò a respirare aria di terrore. Si susseguirono mesi di assoluta isteria. Quello che venne subito ribattezzato dalle cronache locali come “ mostro di Foligno” iniziò a lasciare strani foglietti per la città. Messaggi senza calligrafia ma che portavano con sé tutta la follia di un uomo senza scrupoli.

I SOGNI INQUIETANTI DEL MOSTRO RACCONTATI DAL SUO COMPAGNO DI CELLA 

Passano 10 mesi esatti. Arriviamo al 3 agosto del 1993. Marcella Sebastiano chiama allarmata la polizia: “Mio nipote è scomparso”. Iniziano le ricerche, le stesse alle quali partecipa un giovane geometra di nome Luigi Chiatti. Lorenzo Paolucci di soli 13 anni viene ritrovato morto. Il cerchio si stringe. Basta una perquisizione in casa Chiatti per scoprire l'identità del mostro di Foligno. Ad avere spezzato e seviziato le due piccole anime è Luigi Chiatti: figlio adottivo del medico Chiatti. Ha soli 23 anni, ma nel corpo una ferocia che non trova spiegazione se non in una vita di sevizie e repressioni.

Paolo De Pasquali, uno degli psichiatri che fecero su incarico del tribunale la prima perizia a Luigi Chiatti, poco dopo la scarcerazione di chiatti disse al settimanale Oggi: "Non guarirà. Si tratta di disturbi che possono solo essere attenuati attraverso i farmaci. Chiatti potrebbe uscire fra tre anni, come fra cinque o dieci. Teoricamente potrebbe anche non uscire mai, dipende dal giudizio che esprimeranno gli esperti periodicamente chiamati a valutarne le condizioni mentali".

"Un solo fatto è certo - aggiunse - se dovesse uscire, il servizio sanitario dovrebbe seguirlo per il resto della vita, accertandosi che Chiatti prosegua sempre le cure che gli sarebbero sicuramente prescritte". "I periti del giudice di sorveglianza lo ritengono ancora socialmente pericoloso. Per l'atteggiamento di distacco verso le vittime, l'assenza di affettività e di consapevolezza del male commesso - aggiunse lo psichiatra - Peraltro, mostra oggi deliri mistici che all'epoca non aveva? Significa che, come allora, Chiatti continua ad attribuire a fattori esterni ciò che è accaduto: a Dio, al destino, non a se stesso. È il problema dei serial killer: non vedono il male che compiono e per loro il carcere, in sè, non serve".

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