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Cronaca Foligno

Il Mostro di Foligno torna in libertà, Luigi Chiatti fuori dal carcere a settembre

Sono passati 21 anni dall'uccisione di, Simone Allegretti di 5 anni e Lorenzo Paolucci di 12 anni: il prossimo 3 settembre Chiatti, 46 anni, uscirà di prigione. Appello al ministro: "E' ancora pericolosissimo"

Il serial killer sta per tornare in libertà. Luigi Chiatti, il Mostro di Foligno, uscirà presto dal carcere.  Nel 1994 era stato condannato a due ergastoli in primo grado, ma in appello aveva ottenuto uno sconto di pena a 30 anni di reclusione per seminfermità mentale.
Chiatti ha accumulato una serie di benefici che lo hanno portato alla scarcerazione: nel 2006 il beneficio dell'indulto (tre anni) e ora gli altri i sconti della legge Gozzini (sei anni), che lo faranno uscire a settembre. Negli anni Novanta era diventato l'incubo di Foligno, dell’Umbria e dell’Italia. Sono passati 21 anni dall'uccisione di, Simone Allegretti di 5 anni e Lorenzo Paolucci di 12 anni: il prossimo 3 settembre Chiatti, 46 anni, uscirà di prigione.

Il problema è tutto qui. Il giudice Antonietta Fiorillo dovrà emettere un parere sulla sua pericolosità sociale, ma anche dovesse ritenerlo una minaccia non potrebbe disporre il ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario. Perché? Queste strutture ad aprile saranno definitivamente abolite.

"La liberazione di Chiatti è il risultato di un pasticcio dietro l'altro del nostro sistema giudiziario" dice Giovanni Picuti, legale dei genitori delle vittime. "Chiatti era lucido, consapevole delle sue azioni, altro che matto". Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, si dice preoccupato perché "la sola notizia della liberazione rischia di creare il panico in città". E promette: "Chiederemo chiarezza su questa vicenda al ministro della Giustizia Andrea Orlando. La città non merita di soffrire ancora".

Chiatti, come passatempo, scriveva lettere dal carcere. Lettere agghiaccianti. Da far rivoltare lo stomaco e accapponare la pelle. Le lettere pubblicate in esclusiva dal settimanale “Oggi” sono a dir poco agghiaccianti.   

“Vedo un bambino di sei-sette anni – si legge una delle “missive” pubblicate dal settimanale “Oggi” - esce da un edificio sotto la pioggia, corre in pigiama leggero, la via che percorre mi dà la sensazione che sia quella dove c'è l'ingresso dell'ambulatorio di mio padre a Foligno ad un certo punto lo vedo in un vicolo cieco di un centro storico di città, ha accanto a terra un enorme (quasi come lui) pezzo di pane spezzato e scavato dalla mollica, la punta di un filone di pane, lo mangia spezzando dei pezzi... c'è credo anche un altro bambino, lì si sente al sicuro”. Poi il sogno in cui racconta di "armeggiare di nascosto con un dito di mano intero distaccato, tagliato di netto. Non si vedono perdite di sangue... è come fosse irrorato di sangue. Mi diverto, lo prendo e lo attacco per pressione tra le dita".  Ma nelle lettere compaiono scarafaggi rossi, animali scuoiati, lessati e cotti da fare a pezzi con le mani, ma anche mucche “da tagliare con le forbicine della Chicco”. 

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