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Cronaca

Mostro di Firenze, nuove indagini e la richiesta degli atti. Il dossier dei Carabinieri dimenticato, la saliva sulle lettere e l'autostoppista

Oltre alla riapertura delle indagini rispetto l'ultimo caso archiviato - Vigilanti - c'è anche una importante e fondamentale richiesta di accesso ad atti che possono rappresentare la svolta

Oltre alla richiesta di riaprire le indagini - dopo l'archiviazione da tutte le accuse - dell'ex legionario Vigilanti da parte del costituito pool di avvocati toscani-perugini Antonio Mazzeo, Valter Biscotti, con Studio in Perugia, Vieri Adriani, che rappresentano i familiari delle vittime degli Scopeti - la coppia francese - e dell'omicidio del 1981 - restato impunito perchè formalmente non attribuito ai compagni di merende - a Scandicci, c'è una seconda istanza depositata, decisamente molto più importante ai fini delle nuove indagini, portata in Procura: quella di poter visionare degli atti dei passati processi ma anche di materiale di indagine utilizzato e non nei processi fino a qui portati avanti dagli inquirenti fiorentini. Il consulente dei pool di avvocati, lo scrittore e giornalista Cochi, da diversi mesi avrebbe individuato un personaggio, mai indagato formalmente eppure attenzionato per tutta una serie di caratteristiche compatibile con il Mostro o i Mostri di Firenze. Questo personaggio - soltanto sfiorato dalla giustizia - risulterebbe in un dossier specifico.

Mostro di Firenze, richiesta di riapertura delle indagini. Una nuova pista, il Dna e un personaggio "attenzionato" ma mai indagato

Quale? Pur essendoci ancora il massimo riserbo da parte degli avvocati dalla richiesta ufficile emerge un faldone  che si vuole ottenere in copia. Scrivono i legali: "approfondimenti di indagine, successivi al giugno 1985, nei confronti di persone sospettate di cui al dossier dei CC a cura del Nucleo Provinciale e a firma del Maggiore Sebastiano Anza’, redatto nell'ottobre 1984 (cfr. volumi 7a e 8a)- b)- c)- d) dell’indice generale processo Pacciani 1994)". Un dossier semi-sconosciuto che potrebbe fare stavolta la differenza nella decisione della riapertura delle indagine. C'è un nome nuovo, una storia nuova e potenziali testimoni da ascoltare. Il pool e il consulente Cochi ne sono strasicuri ma vogliono approfondire ulteriormente per poter ricomporre tutti i pezzi di un nuovo filone. Il secondo faldone che si vuole rivedere e ristudiare è anche in questo caso poco conosciuto e forse mai entrato neanche nei processi dei compagni di merende: si tratta del fascicolo   relativo a quanto dichiarato da un’autostoppista diretta verso Borgo San   Lorenzo la quale riferì che, il 26.9.85, la persona che   le aveva   dato il passaggio le anticipò la notizia (fino a quel momento non resa nota tramite i normali mezzi di informazione) della lettera contenente  reperti organici provenienti dal cadavere di Nadine Mauriot ed indirizzata al magistrato Silvia Della Monica.

Un personaggio che sapeva cose che non poteva sapere e che non rientrebbe nel giro dei compagni di Merende. Mitomane o altro? Una bella domanda. Terzo fascicolo: approfondimenti di PG presso l’Ospedale PONTE A NICCHERI con elenco ed indagine sul proiettile ritrovato nei pressi del P.S., oltre all’ elenco delle persone medicate le notti del 6 - 7 - 8 settembre ‘85 (Fascicolo 8 indice processo Pacciani 1994). Nell'ultimo delitto del mostro si ipotizza che l'autore del delitto o qualche complice sia rimasto ferito nel tentativo riuscito di fermare e uccidere il giovane francesce in fuga dalla tenda. Tutto questo perchè il 5 ottobre 1985 a Medicina Legale di Firenze i carabinieri hanno consegnato un reperto trovato sulla scena del delitto da parte di un signore alcuni giorni dopo la mattanza: un ‘fazzolettino di carta intriso di sangue con un capello’. Sangue di tipo B: che non combacia con quello di Pacciani, né con quello delle vittime, il Vanni aveva questo gruppo sanguigno. Ma cosa c'entra l'ospedale di Ponte a Niccheri? Li fu trovato un proiettile compatibile con quelli del mostro e l'ipotesi è quella che il possessore lo ha perso mentre si recava al Pronto Soccorso per farsi curare la ferita. Per questo è importante rileggere quei verbali delle persone curate le notte tra il 6 e l'8 settembre. 
 

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