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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Università di Perugia in lutto, è morto il principe degli antropologi

È deceduto nella serata di ieri, all’età di 89 anni, il principe degli antropologi: Tullio Seppilli. Faro nazionale dell’antropologia, con all’attivo quasi 500 pubblicazioni che riflettono la vastità e la profondità dei suoi interessi

È deceduto nella serata di ieri, all’età di 89 anni, il principe degli antropologi: Tullio Seppilli. Faro nazionale dell’antropologia, con all’attivo quasi 500 pubblicazioni che riflettono la vastità e la profondità dei suoi interessi. Al suo magistero si erano formati, tra gli altri, Giancarlo Baronti, Paolo Bartoli, Cristina Papa, Piergiorgio Giacchè, Massimiliano Minelli, Gianni Pizza, Paola Falteri, al tempo in cui il suo insegnamento a Palazzo Manzoni si chiamava “etnologia” e non ancora “antropologia culturale”.

Figlio dell’igienista Alessandro Seppilli (già sindaco di  Perugia dal 1953 al 1964), e dell'antropologa Anita Schwarzkops, Tullio si trasferì (1939) con la famiglia in Brasile, a seguito delle leggi razziali fasciste del 1938, per timore che la madre ebrea avesse a subire vessazioni. Tullio studia Scienze Naturali alla Sapienza di Roma, laureandosi nel 1952 con una tesi in Antropologia fisica. Nello stesso anno, diviene assistente di Etnologia presso l'Istituto di Civiltà Primitive dell'Università di Roma, iniziando a collaborare col grande antropologo Ernesto De Martino.

Dal 1966 al 1975 insegnò anche a Firenze, chiamato da Eugenio Garin e  Cesare Luporini. Molti di noi ne sono stai allievi negli anni Sessanta, presso l'Istituto che Tullio dirigerà fino al 1999, insegnando a tanti suoi studenti la metodologia della ricerca etno-antropologica. È stato presidente della Società Italiana di Antropologia medica (S.I.A.M.). Nel 1968 Seppilli fu vicino ai movimenti di contestazione studentesca e ci insegnò lo stretto rapporto tra il biologico, il sociale e il politico. Si occupò, tra l’altro, di culture folcloriche e religiosità popolare, di mass-media e propaganda, di simbologia e costume alimentare.

Amava raccontare – incantando noi studenti – episodi delle sue ricerche di 60 anni fa sugli indios dell’Amazzonia e sul loro uso della telepatia nella vita quotidiana. Rivestì con grande impegno il ruolo di presidente della Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute. Tullio, padovano di nascita, perugino d’adozione, ha tanto amato la nostra città e ne ha portato con orgoglio il nome nel mondo. Le esequie si terranno in forma privata. 

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