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Cronaca

Perugia, soccorre paziente che poi muore in ospedale: infermiera assolta

L'operatrice ha attuato tutte le procedure di soccorso, il decesso del paziente in ospedale per l'insorgere di complicazioni

In merito all’articolo “Perugia, infarto scambiato per indigestione: condannato operatore del 118”, al termine del quale un operatore del 118 è stato condannato per la morte del 55enne di Perugia, si precisa che l’altra imputata, un’infermiera difesa dall’avvocato Sauro Galli, è stata assolta “perché il fatto non costituisce reato”.

Secondo quanto emerso nel procedimento il 55enne non aveva un infarto in corso nel momento in cui l'infermiera lo ha soccorso nella propria abitazione, né ha avuto un infarto all'interno dell'autoambulanza durante il trasporto in ospedale, né il paziente è deceduto per infarto.

Il decesso è avvenuto non durante il trasporto, ma solo in ospedale, dopo che il pazienze era stato preso in carico dai medici, per l'insorgenza di aritmia ventricolare che aveva provocato dapprima un arresto cardiocircolatorio e poi un arresto cardiaco.

Da precisare anche che da quanto emerso nel corso del dibattimento l'uomo ha sceso 4 rampe di scale e non 4 piani prima di salire sul mezzo di soccorso.

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