Monteluce, la statua della Madonna del vecchio ospedale è sparita nel nulla

Quanti perugini ricordano la Madonnina che si trovava nel vecchio Policlinico di Monteluce, tra la Clinica medica e la Direzione sanitaria, proprio di fronte all’accesso della Geriatria e al vecchio bar dell’ospedale? Non se ne sa più nulla. E dire che tante persone vi hanno pregato o deposto fiori, perché la pietà popolare la riteneva capace di grazie e intercessioni a favore della salute delle persone. Era inserita in un’edicola fatta di vegetazione: in gran parte edera e altri rampicanti. Poggiava su un basamento marmoreo con sopra una scritta dedicatoria. Al termine di un piano di calpestio, delimitato da sassi di lava, giaceva un vaso per fiori, circondato da piante offerte dai fedeli a scopo devozionale. Il tema della sua dispersione fu sollevata, sul periodico online “La Tramontana”, da Vanni Capoccia ed ebbe un attento seguito.

Mauro Bifani, cultore della peruginità, ne inviò una foto. La signora Gina Capitani – nel gennaio di quest’anno – scrisse all’Azienda ospedaliera di Perugia per chiedere la ricerca della statua che potrebbe dormire in qualche magazzino, col rischio di andare rotta o perduta. Come è accaduto a diverse lapidi, che raccontavano la storia dell’ospedale, andate perse durante la demolizione. Fortunatamente è stata salvata quella murata nella stanza del partigiano Mario Grecchi (fucilato al poligono di corso Cavour), ora opportunamente sistemata in una stanza del nuovo ospedale, sulla destra entrando: la cosiddetta “stanza della memoria”.

Altro esempio di rapina. Sulla curva all’uscita del vecchio ospedale di Monteluce, in prossimità di Villa Massari, vicino all’intersezione di via del Giochetto con via Enrico dal Pozzo, resta un’edicola in mattoni, anche questa spogliata dell’immagine sacra che conteneva. Si trattava di una mattonella ceramica con l’immagine della Vergine. Ne restano i quattro ganci di fissaggio, ormai rugginosi. Non è stato difficile, per i malandrini, smurarla e asportarla. Lontana com’è da occhi e orecchie indiscrete. Successivamente al furto, al posto della sacra icona ceramica, una pia mano aveva inserito una foto che riproponeva l’immagine. Ma ora anche questa non c’è più: volatilizzata! A conferma del fatto che le sacre icone vanno letteralmente “a ruba”. E si rubacchia, indifferentemente, l’originale e la copia. Da qualche giorno, nella nicchia si nota una statuetta di San Pio, con coroncina e lumino. Quanto durerà?