INVIATO CITTADINO Hanno ripulito le strade di Monteluce, migranti cacciati dal quartiere
La gente di Monteluce dice che quei due educati ed onestissimi questuanti siano stati cacciati: da chi non si sa. Ma è un fatto che da un paio di giorni non si vedono più. La buona educazione non paga
Un messaggio di civiltà e umana disponibilità. Che va dritto al cuore. Lo lanciano, a Monteluce, lungo via Brunamonti, due persone di colore (un uomo e un ragazzo, forse padre e figlio) attraverso una serie di manifestini appoggiati vicino a un bicchiere o a un recipiente di plastica dove far confluire le offerte.
Dice il testo, scritto da qualcuno con computer: “Gentili signori/signore, desidero integrarmi onestamente nella vostra città senza chiedere l’elemosina. Da oggi terrò pulite le vostre strade chiedendovi giusto un contributo di 80 cent per il mio lavoro (come se mi offriate un caffè!)”. Prosegue: “Buste, scope, palette e altro materiale per la pulizia sono ben accetti! A volte, anche un sorriso! Quello è gratis. Grazie!”.
I due lavorano a testa bassa, spazzano e raccolgono sporcizie che poi conferiscono ai contenitori. Hanno perfino strappato tutte le erbacce che crescono negli interstizi della pavimentazione in porfido del marciapiedi. Un esempio di come si possa chiedere con garbo, manifestando spirito di servizio. Eppure questo dava fastidio a qualcuno. Era un esempio di correttezza, tra tanti accattoni molesti ai carrelli del supermercato o in corso Vannucci, dove petulanti pitocchi inseguono e disturbano senza che nessuno batta ciglio. La gente di Monteluce dice che quei due educati ed onestissimi questuanti siano stati cacciati: da chi non si sa. Ma è un fatto che da un paio di giorni non si vedono più. La buona educazione non paga.