rotate-mobile
Cronaca

Molestata più volte dall'autista dell'autobus: la madre e le maestre salvarono la piccola

L'orco questa volta sarebbe l'autista dell'autobus. La preda, invece, una giovane innocente costretta a subire molestie sia fisiche che psichiche. La madre sentita oggi in Tribunale

All'interno dell'aula non ha voluto nessuno, all'infuori dei legali e dei testimoni. Il tutto per un unico e semplice scopo: proteggere la sua piccola dopo le molestie sessuali subite dall'autista dell'autobus che ogni giorno la riportava a casa. Un'udienza a porte chiuse, durante la quale hanno sfilato davanti ad accusa e difesa i testimoni chiave di una vicenda che lascia senza parole. A salire sul banco dei testimoni la madre della piccola, le due maestre che denunciarono il drastico cambiamento dell'appena adolescente e, infine, i carabinieri che si sono occupati di svolgere le indagini, riuscendo, all'epoca dei fatti, a mettere con le spalle al muro l'uomo.

I fatti - L’orco questa volta sarebbe l’autista dell’autobus. La preda, invece, una giovane innocente costretta a subire molestie sia fisiche che psichiche. Ci sono però voluti due anni prima che l’incubo venisse fuori e prendesse la forma di un racconto degli orrori. L’adolescente aveva, infatti, subito in silenzio, non riuscendo a trovare il coraggio di denunciare il suo persegutore. La giovane assistita da uno psicologo, nominato dal giudice, è riuscita nuovamente a raccontare nelle scorse udienze quelle attenzioni morbose, le molestie verbali e fisiche e quegli attimi di panico che la raggiungevano ogni qual volta che doveva prendere il bus per andare a scuola.

L’autista, stando agli atti del processo, passato subito in dibattimento, già in passato l’aveva ricoperta di attenzioni discutibili. Finita la scuola poi tutto era terminato. L’uomo se n’era, infatti, andato. Una tregua durata ben poco, dato che il suo persecutore prende di nuovo servizio in quella tratta. Ed è da questo punto in poi che inizia nuovamente l’incubo.

La ragazzina, difesa dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza,  cambia radicalmente e si chiude in un mutismo che preoccupa sia insegnante che genitori. Alla fine la piccola si apre con la madre e le racconta tutto. Si viene a scoprire che l’uomo la molestava nel tratto in cui rimanevano soli, dato che la ragazzina era l’ultima a scendere dall’autobus. Adesso spetterà al giudice credere o meno al racconto della giovane preda, ma dalle prove raccolte sembrebbe che ci sia ben poco da interpretare.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Molestata più volte dall'autista dell'autobus: la madre e le maestre salvarono la piccola

PerugiaToday è in caricamento