rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Troppe ragazzine si vendono per soldi o regali, in Procura decine di casi di prostituzione minorile

L'allarme è stato lanciato dal presidente della Corte d'appello di Perugia. In aumento i reati di violenza in famiglia o su soggetti deboli

Violenze in famiglia e su soggetti deboli. I segnali di allarme, in Umbria, ci sono tutti e procure e forze dell’ordine cercano di non farsi trovare impreparati. Altri fenomeni destano molta preoccupazione anche per le difficoltà di intervento, rimanendo i reati consumati nascosti nel web: parliamo di minori, soprattutto ragazzine, che si vendono ad adulti in cambio di denaro o piccole regalie.

Lo mette nero su bianco il presidente della Corte d’appello di Perugia Mario Vincenzo Aprile, secondo cui “nel periodo in esame si sono ripetuti inoltre casi di prostituzione minorile ex art. 600 bis 2° co. c. p. - si legge nella relazione - Sempre con maggiore frequenza si assiste a forme di adescamento di minorenni disposti a mettere a disposizione il proprio corpo per il soddisfacimento del piacere sessuale da parte di adulti, dietro pagamenti di un prezzo o la dazione di regalie di valore significativo – scrive il presidente - Tali fenomeni, di competenza distrettuale, si rinvengono in tutto il territorio umbro e sono spesso legate a forme di perversione e a volte anche di diminuita capacità di intendere e di volere da parte degli indagati”.

Sul fronte dei reati sulle fasce deboli, l’analisi dei dati “evidenzia un aumento rilevante dei procedimenti concernenti gli abusi sessuali soprattutto nei confronti dei minori, rivelando l’importanza che la materia riveste nel carico complessivo della Procura di Perugia e la necessità di una corretta risposta giudiziaria all’aspettativa di giustizia da parte della collettività”.

L'aumento dei reati di natura sessuale, “specie quelli consumati all'interno di mura domestiche, anche in danno di minori” sarebbe “sintomatico di patologie devianti che necessitano di un attento esame da parte delle strutture sanitarie e sociali del territorio, anche e soprattutto in chiave di prevenzione”. La Procura perugina “ha aumentato la soglia di attenzione, assegnando al gruppo specializzato nella materia magistrati attrezzati, intervenendo prontamente a seguito del deposito della notizia di reato con una strategia investigativa, anche di natura cautelare”.

Interventi veloci anche per quanto riguarda “le violenze fisiche, morali e sessuali in danno delle donne che, oltre alla tempestività nella fase di presa in carico del caso, prevede una strategia cautelare progressiva” che va dalla misura cautelare interdittiva che vieta l'avvicinamento dell'aguzzino alla vittima oppure quella cautelare personale in carcere con la limitazione della libertà personale.

Spaventa “l’impressionante incremento della reattività a situazioni di frustrazione individuale, maturata per vicende affettive o familiari o comunque ristrette nell’ambito della vita privata (rifiuto o abbandono da parte del partner, litigi banali con amici, difficoltà di relazione in ambito lavorativo)”. Fra i numerosi casi di atti persecutori (612 bis c.p.) e di maltrattamenti (572 c.p.) “vanno segnalati 33 casi nei quali sono state adottate misure interdittive, sempre a breve distanza temporale dalla denuncia ... mentre diminuiscono i delitti contro la libertà sessuale (7 a fronte di 12)”.

Che siano segni dei tempi o patologie personali, i dati statistici dei procedimenti e delle indagini non delineano un quadro tranquillo in Umbria.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Troppe ragazzine si vendono per soldi o regali, in Procura decine di casi di prostituzione minorile

PerugiaToday è in caricamento