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Cronaca

Cambiare il minimetrò: "Non carichiamo debiti sulle spalle delle future generazioni, è dannoso per Perugia"

Insiste, conti alla mano, il colonnello Alessio Trecchiodi, riconosciuto esperto di trasportistica. Sostiene convintamente: “Il Minimetro è dannoso per Perugia”

Caro Minimetro, quanto mi costi! Insiste, conti alla mano, il colonnello Alessio Trecchiodi, riconosciuto esperto di trasportistica. Sostiene convintamente: “Il Minimetro è dannoso per Perugia”. Spiega: “L’esercizio giornaliero del Minimetro ha un costo di almeno 30.000 Euro. Detto costo è costituito dal ‘sussidio’ comunale e dall’introito della bigliettazione”. Prosegue: “Questo costo, diviso per i 7000 passeggeri al giorno,  dà come risultato che il viaggio per ogni passeggero che sale o scende dal centro storico costa 4,2 Euro, ossia 1,4 Euro al chilometro percorso: una follia!”.

Allora, il servizio è destinato a restare in perdita per circa 3 euro a passeggero per ogni viaggio?

“Esattamente. Forse con la bigliettazione verrà recuperato, sì e no, 1 Euro, perché molti sono gli abbonati!”.

E tutto il resto?

“Paga Pantalone!”

Cosa ci dice, quanto ad usi alternativi? Non trova interessante il progetto “Casa & Bottega” dell’economista Rino Fruttini il quale propone di riconvertire la struttura anche a livello di trasporto cose?

“La proposta del signor Rino Fruttini di usare le carrozzelle per il trasporto merci dal Pian di Massiano al Pincetto non è praticabile. Infatti ogni navicella che sale e che scende – e in una giornata ce ne sono circa 1200 – comporterebbe un onere di circa 25 Euro, ossia quanto costano 17 litri di gasolio. A questo costo bisogna aggiungere le spese occorrenti per trasferire la merce dal Tir al Minimetro e da questo al mezzo elettrico per distribuire il prodotto in città”.

Dunque?

“È facile intuire che sarebbe preferibile e meno dispendioso se il trasferimento della merce dal Tir venisse fatto, a Pian di Massiano, direttamente sul mezzo elettrico incaricato della distribuzione”.

“E poi – aggiunge – come si fa a caricare la merce su un sistema in movimento che concede poco tempo per l’operazione? Dovresti fermare la circolazione delle altre navette per alcuni minuti. Oppure, durante la notte, si sospende il servizio passeggeri per effettuare il trasporto merci, sottolineando che il sistema ha un costo orario di circa 2000 euro a sistema bloccato? Insomma: è assolutamente impossibile!”

Scartata, dunque, l’ipotesi carico-scarico merci, cosa resta da fare? Come si ripiana quel debito colossale?

“Un altro errore – e questo sarebbe un suicidio per la città – è quello (che sta già avvenendo) di rendere strutturale il debito del Minimetro, caricandolo sulle spalle delle future generazioni. Cosa che la Giunta si accinge a fare, non eliminando il problema alla radice, ma vendendo le quote comunali del Minimetro. Per risparmiare un milione all’anno, continuando a sborsarne 8. Ma che senso ha?”.

In cosa consiste l’errore?

“Si  fa credere alla gente che il debito scompare perché è arrivato Babbo Natale ad accollarsi gli 8 milioni  di euro di debito che crea ogni anno il Minimetro!”.

Allora qual è – se c’è – l’alternativa?

“Ho letto, e apprezzato, sulle colonne di Perugia Today la proposta dell’architetto Mauro Monella: quella di ridiscutere e utilizzare la struttura diversamente, ossia ‘a reddito’, analogamente a quanto accade in altri Paesi. La proposta viene fatta propria anche dal comitato Ultimo Treno e da Italia Nostra, perché appare ogni giorno più percorribile e saggia!”.

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