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Cronaca

Perugia: spaventa con i cani al guinzaglio e insulta la figlia dei vicini, ma il reato è prescritto

Non sono bastati 8 anni di processo per stabilire se l'imputata abbia perseguitato la minore con appostamenti e fotografie per poi dire che era un "mostro"

Minaccia la figlia minore dei vicini, ma dopo 8 anni di processo arriva la prescrizione che ferma tutto.

L’imputato, una donna di 53 anni difesa dall’avvocato Giuseppe De Lio, era accusata di avere perseguitato la figlia dei vicini, con i quali aveva da tempo una controversia condominiale.

Secondo l’accusa avrebbe sottoposto la minore “a una petulante e costante aggressione psicologica, scattandole fotografie di nascosto per poi appellarla ‘sei un mostro’ in presenza di altre bambine e spaventandola con i cani al guinzaglio”.

Un comportamento molesto che impediva alla bambina “si svolgere serenamente le proprie attività quotidiane, motivo per lei di sofferenza e, comunque, ingenerando in lei problemi a scuola e un permanente stato di ansia e di paura”. Tanto che i genitori erano costretti a rivolgersi a uno specialista in neuropsichiatria infantile per i disturbi emotivi.

Poi era scattata la denuncia, le indagini e il processo, nel quale i genitori si sono costituiti pare civile tramite l’avvocato Katia Volpolini. Il giudice ha, però, dovuto constatare e dichiarare l’intervenuto prescrizione.

L’imputato ha sempre respinto ogni accusa nei suoi confronti.

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