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Natale, Il Cardinale Bassetti ai fedeli: "Questo bambino povero nato per gli ultimi e per chi difende la vita"

Molti fedeli alla celebrazione eucaristica della Notte di Natale in cattedrale. Omelia toccante del Cardinale che ha parlato di famiglia, di figli, ma anche di terremoto e di terrorismo. "Gesù bambino invita ad una vita sobria e vera

La Notte di Natale tanti fedeli hanno gremito la cattedrale di San Lorenzo in Perugia, partecipando alla celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti. Il porporato ha esordito nell’omelia invitando i cristiani «a contemplare, con sguardo d’amore, il volto di Gesù Bambino. Sant’Agostino di questo volto affermava. 

“Immenso nella natura divina, piccolo nella natura di servo”. In realtà Dio ha scelto di nascere piccolo, perché ha voluto essere amato. Purtroppo, se ci guardiamo attorno, ci accorgiamo che ciò che manca all’umanità di oggi è proprio l’amore. Penso al dramma della guerra in Siria, una tragedia senza fine. Migliaia e migliaia di morti, soprattutto bambini, famiglie distrutte. Penso al fenomeno dei rifugiati e dei profughi, agli attentati dell’Isis. Penso al terrorismo internazionale: il 22 marzo la strage a Bruxelles e il 14 luglio questa di Nizza. Sempre in Francia, nelle vicinanze di Rouen, il 26 luglio, il martirio di padre Jacques Hamel, un sacerdote di 86 anni che stava celebrando l’Eucaristia. E chi di noi non è rimasto sconvolto per quanto è accaduto a Berlino, proprio in questi giorni in preparazione al Natale?».

messa notte natale 2016 in cattedrale pg f 2-2

«A queste tragedie – ha proseguito il cardinale – si è aggiunto da noi, dal 24 agosto, l’evento nefasto del terremoto, che ha sconvolto la Valnerina e diversi centri del Lazio e delle Marche. Ma mentre il sisma, come altri eventi naturali, non dipende dalla malvagità del cuore umano, anzi spesso questi cataclismi risvegliano in tante persone, come sta accadendo anche da noi, atteggiamenti di bontà, di solidarietà e di condivisione, la violenza, purtroppo, è radicata nel cuore dell’uomo ed ha effetti ancora più nefasti».

«Il Bambino di Betlemme – ha evidenziato il cardinale avviandosi alla conclusione – non è un ninnolo di cartapesta o di coccio. E’ colui che riconduce tutti noi al Padre. Perciò ci chiede di vivere “la notte della purificazione, dell’amore e della trasfigurazione”. Avventura paradossale, ma vera e indispensabile se siamo e vogliamo rimanere cristiani. Notte santa quella di Natale che ci chiede di rinnegare le nostre infedeltà e i desideri mondani per vivere “con sobrietà, giustizia e pietà”. 

Notte santa in cui tutti vogliamo affidarci a Dio e poggiare sulla sua promessa e la sua fedeltà, seguitando a cercare il bene e lottare per il bene, costi quello che costi. Notte santa per continuare a dire sì a Dio come la Madonna e san Giuseppe. Questo è il Natale dei cristiani, questa è la loro forza, la loro gioia e la loro pace. E infine, cari fratelli, fissate i vostri occhi su questo Bambino, che non parla, perché noi non sappiamo parlare; questo Bambino povero e derelitto in un mondo di derelitti; questo Bambino che non ha posto nell’albergo perché nel mondo ci sono tanti spostati, tanti non ricevuti, tanti non accolti, tanti oppressi e perseguitati».

A coloro che soffrono nel corpo e nello spirito, come i malati e i detenuti che nei giorni scorsi aveva visitato in ospedale e in carcere, il cardinale Bassetti, prima di porre nella grotta la statuetta del bambinello al termine della celebrazione, ha rivolto il suo augurio particolare unito a quello per tutte le famiglie dove nell’ultimo anno è nato un bambino, segno di vita e di speranza, quello stesso segno che continua a giungerci da più di duemila anni dalla Grotta di Betlemme
 
 

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