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Cronaca

MEREDITH Sollecito rintracciato a Tarvisio: fuga o ospite di una ragazza?

Il ragazzo pugliese è stato rintracciato dalla Squadra Mobile di Udine, dopo le segnalazioni dei colleghi di Firenze, in un paesino di confine tra Udine e Tarvisio. Ritiro immediato passaporto

Non è finita. Ne è convinto Raffale Sollecito che, anche dopo la pesante sentenza di condanna a 25 anni per la morte di Meredith, si è detto ancora pronto a lottare, raccogliendo sul web anche molti messaggi di solidarieta dall'Italia ma anche dagli Stati Uniti. "Avvocato, io sono innocente. La battaglia va avanti": avrebbe detto al telefono con il suo avvocato Luca Mauri, con il quale ribadito la sua innocenza.

IL GIALLO - Il ragazzo pugliese è stato rintracciato dalla Squadra Mobile di Udine, dopo le segnalazioni dei colleghi di Firenze, in un paesino di confine tra Udine e Tarvisio. Portato in Questura gli è stato notificato il provvedimento del divieto di espatrio emesso nei suoi confronti a seguito della sentenza nell'appello bis dalla Corte d'Assise di Firenze. C'è chi ha ipotizzato una tentata fuga e chi invece parla di un rifugio nell'abitazione di una sua presunta fidanzata del posto di cui però non si sapeva praticamente niente fino ad oggi. Gli agenti hanno confermato di aver ritirato il passaporto anche per via dei continui viaggi di Sollecito a Santo Domingo, Stato dove non c'è l'estradizione verso l'Italia.

"Il nostro assistito - ha ribadito il legale - non ha mai pensato alla fuga e ha consegnato spontaneamente il passaporto. Ora è in attesa che vengano apposti alcuni timbri e completate le pratiche burocratiche".

SOLIDARIETA' - Sulla pagina di Fb di Sollecito  sono stati postati molti messaggi di solidarietà da tutto il mondo. "Non mollare", "Va via subito". "Forza e coraggio amico mio!". "La giustizia a volte è infame ... Lotta col cuore amicone mio ... Tvtttttttb ...". Sollecito non si è espresso e non ha ancora risposto a nessuno.

AGGIORNAMENTO - Sollecito ha spiegato ad alcune testate di aver fatto una gita in Austria ma di essere subito rientrato in Italia "appena ho saputo della sentenza. Ero stanco e mi sono fermato nel primo posto utile". Al suo legale, l'ingegnere pugliese aveva ribadito di avere "mai pensato di fuggire, tanto meno ora".​

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