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Cronaca Centro Storico / Mercato Coperto

Risorge per tre giorni il Mercato Coperto: tutte le botteghe aperte e vive

"Umbria grida Terra". Bancarelle, degustazioni, artigiani, frutta, verdura, carne e pesce. Un mix perfetto e vincente che dona a Perugia l'immagine di città perfetta

Arrivederci tristezza. Addio false speranze. Bye bye nostalgia. Il Mercato Coperto funziona. E funziona anche bene. Bancarelle, prodotti tipici, taglieri e vino no stop. Ma non è solo è questo. In quel luogo che nessuno frequenta più da tempo oggi, 7 marzo, si respira aria di casa. Si assapora il gusto di una Perugia che vive. Si ascolta il rumore di una città che brulica e urla a gran voce la parola “CULTURA”. Un’idea geniale quella dei ragazzi di “Paul Beathens” che hanno dato vita a uno strepitosa manifestazione che prende il nome di “Umbria grida terra”. Tre giorni (7/8/9 marzo) per dimostrare che il Mercato Coperto può essere clamorosamente favoloso e la filosofia del KM0 altrettanto.

Basta guardarsi intorno per comprendere che questa è la Perugia che tutti vogliono. Questa è la Perugia che tutti implorano di vivere. “E’ dal ’65 che ho il mio negozio qui dentro”, racconta il proprietario della macelleria “Adriano”, mentre con la mannaia divide le bistecche. “La gente è calata e non è più come una volta. Il problema è che il centro storico si è svuotato e qui non ci vuole venire più nessuno”.

Poi uno si guarda intorno. “E’ un miracolo quello di oggi”. Esclama una signora intenta a vendere la sua verdura. “Qui non ci viene più nessuno e se non fosse per i clienti affezionati non venderemmo niente”. La parola “nessuno” appare in tutti discorsi di chi il Mercato Coperto lo vive e lo vivi tutto l'annoi. “Ogni singolo giorno bisognerebbe fare questa cosa qua. Non vede che c’è la fila”. E la fila c’è, eccome. La gente compra il pesce. Una signora assaggia il formaggio. E c’è persino qualche universitario che compra il miele per il coinquilino, perché è a casa con la febbre. Qui dare del "tu" diventa naturale. Sentirsi in famiglia quasi un obbligo. Ci si spoglia dalla fatica quotidiana e si è pronti a lasciarsi andare.

IL PROGRAMMA DEI TRE GIORNI DI FESTA AL MERCATO COPERTO: STAND, BANCARELLE E STREET FOOD

L’odore di zafferano entra nelle narici, mentre un ragazzo batte con il martello un pezzo di ferro. Passa un’ora e il pezzo di ferro è una rosa. Come abbia fatto non si spiega. Ma oggi tutto appare magico. C’è chi legge le poesie e chi invece vende i bicchieri con i quali si degustano i vini. Poi il ristorante con il menu del giorno. I prodotti dove si comprano? Ma da chi ha la bottega qui, ovvio. Così che da Km0, diviene Cm0. E non è difficile imbattersi in una conversazione del genere: “Ma la fagiolina che ti ho dato l’avete cucinata?”. Un fischio e arriva anche la carne. Un fischio e si desta Perugia.

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