"Non posso più stare in questa casa, evado. Mi trovate al bar": arrestato e portato a Capanne
L'uomo, ai domiciliari per un'indagine su un presunto traffico di anabolizzanti, ha chiamato i Carabinieri dicendo che la convivenza con la ex era impossibile: "Meglio la cella"
“Non ce la faccio più a stare chiuso in casa con lei, evado. Mi trovate al bar”. Protagonista della vicenda un uomo, difeso dagli avvocati Luca Maori e Luca Valigi, finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine sull’importazione e la vendita di anabolizzanti senza prescrizioni mediche.
L’uomo ha violato le due misure imposte, domiciliari e obbligo di firma, dopo aver passato alcune settimane nell’abitazione della ex compagna che lo aveva accolto per permettergli di scontare gli arresti domiciliari.
Evidentemente la convivenza è diventata impossibile, almeno per l’uomo, che ha preferito evadere, chiamando i Carabinieri per avvertirli che non l’avrebbero più trovato in casa.
L’uomo è stato arrestato e portato davanti al giudice per la convalida. Anche in forza della violazione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, l’arresto è stato convalidato e disposta la custodia in carcere, con revoca delle misure meno afflittive.