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Cronaca

Prende a martellate l'anziana madre mentre dorme: il giudice gli condona un anno

L'uomo era stato condannato a 6 anni, ne dovrà scontare 5, ma da 2 è in carcere e potrebbe uscire a breve

La Corte d’appello di Perugia ha ridotto da 6 a 5 anni la pena detentiva per l’uomo che ha colpito, più volte, a martellate, la madre ottantaduenne mentre dormiva nella sua abitazione a Tordandrea di Assisi il 26 marzo del 2019.

L’uomo, secondo la ricostruzione accusatoria, aveva rapporti tesi con l'anziana madre. Situazione che era degenerata dopo che la donna si era ammalata e anche il figlio aveva avuto gravi problemi di salute. Nella sua confessione l’uomo aveva detto di aver avuto paura di non riuscire ad accudire la donna, viste anche le loro condizioni di salute ed economiche. Si era assunto la responsabilità di quanto avvenuto il 26 marzo del 2019 con l’aggressione della donna mentre era a letto. Intorno alle 8 di mattina l’imputato aveva preso un martello, era entrato nella camera e l’aveva colpita quattro volte alla testa e ad un braccio, alzato dalla madre per proteggersi.

Sempre secondo la confessione dopo aver compiuto tale gesto sarebbe stata sua intenzione togliersi la vita, ma non ci era riuscito, correndo dai Carabinieri per costituirsi. L’anziana era riuscita a chiamare il nipote al telefono e a farsi soccorrere. In ospedale era giunta in codice rosso e sottoposta ad un intervento chirurgico durato due ore e mezzo.

Ai militari l’uomo aveva raccontato di essere preoccupato, di non riusicre ad accudire la madre che “stava sempre peggio e a me che dovevo accudirla. Poi ho pensato anche a lei che avrebbe dovuto trascorrere una vita in quelle condizioni. Allora sono andato in garage, ho preso un martello e l’ho colpita con tre-quattro colpi. Lei gridava aiuto”.

I difensori dell'imputato, gli avvocati Daniele Federici e Katia Mercuri, avevano chiesto una perizia per valutare la capacità di intendere e volere e di stare in giudizio dell’uomo, come condizione al giudizio abbreviato. Dichiarato capace, l’uomo era stato condannato dal giudice Piercarlo Frabotta, con l’esclusione della premeditazione, e all'interdizione dai pubblici uffici, per tentato omicidio. In Corte d’appello i giudici hanno riconosciuto la confessione e il comportamento processuale come attenuanti, prevalenti sulle aggravanti, concordando sulla diminuzione della pena di un anno. Così la condanna è scesa da 6 a 5 anni. E visto che l’uomo è in carcere da due anni, con il conteggio delle varie circostanze, potrebbe uscire a breve.

La madre, rappresentata in giudizio dall’avvocato Delfo Berretti, si è costituita parte civile (per lei, il giudice, ha disposto una provvisionale immediatamente esecutiva di 30mila euro), ma ha perdonato il figlio, pur non potendolo riaccogliere in casa. I legali dell’uomo stanno cercando una struttura che possa accoglierlo in regime detentivo alternativo, viste anche le condizioni di salute dopo che è stato colpito da un ictus con paralisi di un braccio e una gamba.

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