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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vende merci e prodotti con i marchi contraffatti: multato, condannato ed espulso

Il Questore e il Prefetto revocano il permesso di soggiorno. Il Tribunale amministrativo conferma la decisione

Vende prodotti con marchi falsi, viene multato e gli tolgono il permesso di soggiorno. Decisione confermata anche dal Tribunale amministrativo che ha condannato il ricorrente anche al pagamento delle spese processuali.

Lo straniero aveva fatto ricorso contro la decisione del Questore di Perugia di non rinnovare il permesso di soggiorno a seguito di una sentenza irrevocabile, con multa da 11.400 euro, “per il reato di commercio nello stato di prodotti con segni falsi”. Sulla revoca del permesso di soggiorno si era espresso, favorevolmente, anche il Prefetto di Perugia.

Il ricorso al Tribunale amministrativo regionale si contestava l’errore nel considerare il decreto penale di condanna come una sentenza, e che il rinnovo del permesso di soggiorno “disciplinerebbe non le condizioni della permanenza o del rinnovo del permesso di soggiorno per stranieri già residenti nel territorio nazionale, bensì il primo ingresso dello straniero in Italia”. Lo straniero era in Italia da anni e si era sempre comportato bene.

Dagli atti della Questura, però, si evince che “l’interessato annovera successive analoghe segnalazioni, intervenute durante l’espletamento della sua attività autonoma, per le quali non è stata ancora espressa alcuna sentenza”, cioè ci sono altre denunce per reati di smercio di oggetti “taroccati”.

Per i giudici amministrativi “per poter entrare e per soggiornare in Italia, lo straniero non deve essere aver riportato condanne penali per taluni reati e tra le situazioni che impediscono l’ingresso ed il soggiorno nel territorio dello Stato figura l’aver riportato una condanna, con sentenza irrevocabile” proprio per i reati di cui è accusato l’uomo e, in un caso, è stato giudicato e condannato. Quindi la revoca del permesso di soggiorno è corretta.

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