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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Piazza Italia diventa "arcobaleno": manifestazione pro diritti e matrimonio gay

In Umbria la manifestazione chiederà anche l’approvazione della legge regionale contro l’omofobia. Una proposta di legge che contiene importanti norme per la prevenzione ed il superamento delle discriminazioni e delle violenze verso persone omosessuali e transessuali

Anche l’Umbria si unirà alla mobilitazione nazionale indetta dalle associazioni LGBT (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit) in tante piazze del paese, per raccontare l’uguaglianza e dare forza al traguardo della piena parità di diritti.

In vista della discussione al Senato del ddl sulle unioni civili, le associazioni LGBT umbre Omphalos Arcigay Arcilesbica, Esedomani Terni, Famiglie Arcobaleno Umbria e AGEDO Terni, lanciano compatte la manifestazione regionale in Piazza Italia a Perugia per sabato 23 gennaio alle ore 15:30 e indirizzano un appello alla partecipazione a tutte le forze laiche e progressiste della regione.

"Manifesteremo per il matrimonio egualitario e la piena parità di diritti per le persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali di questo paese" hanno scritto in una nota i vertici dell'Omphalos "Manifesteremo perché l’attuale testo sulle unioni civili in discussione al senato venga approvato così come proposto. Questa legge sulle unioni civili, che parte già come mediazione al ribasso, è il risultato minino che vogliamo portare a casa e ogni ulteriore modifica al ribasso non solo non ci interessa, ma sarà da noi aspramente combattuta".

In Umbria la manifestazione chiederà anche l’approvazione della legge regionale contro l’omofobia. Una proposta di legge che contiene importanti norme per la prevenzione ed il superamento delle discriminazioni e delle violenze verso persone omosessuali e transessuali e che da troppo tempo giace nei cassetti dell’Assemblea legislativa regionale.

Questo l’appello che la manifestazione vuole lanciare a Governo e Parlamento:

"L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni. Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.

Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.

La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.

Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti". 
 

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