"Ti sfregio con l'acido", ma il figlio nasconde la bottiglia e salva la madre: a giudizio marito violento
Le violenze sarebbero iniziate dopo che la donna aveva preso la patente e iniziato a lavorare. Picchiata perché era stata dal parrucchiere
Minaccia la moglie di sfregiarla con l’acido, ma il figlio trova la bottiglia e la nasconde. Marito violento rinviato a giudizio per le botte, gli insulti e le minacce di morte alla moglie.
L’uomo, difeso dall’avvocato Antonella Fortunato, avrebbe iniziato a maltrattare la moglie quattro anni fa, quando lei avrebbe iniziato a chiedere più indipendenza, dopo aver preso la patente e iniziato a lavorare come collaboratrice domestica.
Il marito, un 59enne marocchino, non avrebbe accettato questa situazione e avrebbe iniziato a maltrattarla, fisicamente e psicologicamente, in un crescendo che ha portato la donna a temere per la sua incolumità e per quella dei figli, oltre che a vivere in uno stato di ansia.
L’uomo avrebbe detto alla donna, appena tornata dal parrucchiere, che non aveva il diritto di tingersi i capelli, per poi gettarla poi sul letto e colpirla con schiaffi e pugni e sputandole in faccia.
Dopo questo episodio la situazione sarebbe peggiorata, con maltrattamenti e vessazioni costanti, che avevano portato la donna ha chiedere la separazione. Decisione che avrebbe incrementato le aggressioni e le minacce: “ti spezzo”, ti meno”, “ti brucio”, “ti faccio mangiare la terra”, “ti sfregio”. In relazione a questa minaccia l’uomo aveva anche comperato una bottiglia di acido, ma il figlio l’aveva trovata e aveva nascosto il contenitore per salvare la madre.
L’uomo avrebbe preteso di verificare le entrate economiche della donna, volendo anche gestire i guadagni, dopo aver smesso di provvedere ai bisogni della famiglia, lavorando saltuariamente.
Un giorno la donna sarebbe stata aggredita per strada e salvata dall’intervento di un passante.
La donna si è costituita parte civile tramite l'avvocato Michele Maria Gambini.