Maltrattamenti e orari infiniti per gli specializzandi all'Ospedale di Perugia. La Procura si muove. L'associazione: "Sospendere la dirigente"
Continua l'inchiesta sugli specializzandi di Neurologia Perugia dell'Ospedale di Perugia, dopo video e audio, inviati all'associazione Liberi Speccializzandi che hanno denunciato orario di lavoro infiniti, maltrattamenti da parte di una dirigente-medico a cui facevano riferimento i giovani medici in questione. Nella giornata di oggi il Presidente Massimo Minerva, come riferito dall'associazione, è stato convocato e sentito per due ore da un Sostituto Procuratore della Repubblica di Perugia.
I temi trattati riguardavano l'esposto presentato circa gli orari di servizio degli specializzandi di Neurologia Perugia, di pertinenza dell'Ispettorato del Lavoro, ed i comportamenti della Direttrice Prof.ssa Parnetti. Nella giornata odierna, inoltre, gli specializzandi di neurologia sono stati convocati dal Rettore. Insomma inchiesta interna e quella giudiziaria marciano in parallelo. "Ci auguriamo che non abbiano subito pressioni e soprattutto che l'Università sia limpida come lo siamo noi nel comunicare pubblicamente che azioni stanno compiendo per mettere fine alle illegalità e inciviltà che avvengono nella scuola di Neurologia" spiegano dall'associazione che poi tornano a chiedere l'immediata sospensione del dirigente medico coinvolto nel caso degli specializzandi".
Esposto alla Procura di Perugia, gli specializzandi di Neurologia denunciano docente-medico: "Urla, insulti e turni di lavoro di 12 ore: in 4 hanno già lasciato"
E ancora: "La reputazione dell'Università di Perugia è messa a rischio, ma non da coloro che denunciano bensì da coloro che compiono e minimizzano. A seguito di questi ulteriori sviluppi, ribadiamo nuovamente che occorre la immediata sospensione della professoressa nel suo incarico. Tale sospensione fino al termine delle indagini ed eventuali procedimenti penali è a garanzia dell'Università, del Reparto, della scuola di specializzazione e anche della Prof.ssa stessa. L'Università di Salerno, sospendendo il Direttore Maffulli il giorno dopo la nostra denuncia sulle flessioni, ha dimostrato essere più sensibile nel voler difendere l'onorabilità e prestigio dell'Ateneo. Sospenderla fino alla fine delle indagini è il minimo, oltre che un chiaro segno da parte di chi ha il dovere istituzionale di difendere gli interessi dell'università".