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Cronaca

Botte e ingiurie alla moglie che vuole vivere "all'occidentale": a processo ex marito violento

L'uomo è accusato di aver maltrattato la consorte e i figli, facendoli vivere al freddo e senza sostentamento

Botte e insulti alla moglie incinta e di fronte ai figli. Un uomo, marocchino di 50 anni difeso dall’avvocato Ilario Taddei, è finito davanti al giudice con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Secondo la Procura di Perugia l’uomo avrebbe posto in essere “reiterate ingiurie e aggressioni fisiche e verbali” a danno della moglie, colpendola con “calci, pugni e schiaffi” procurandole lividi ed escoriazioni, sottraendole il portafoglio con documenti e denaro.

L’imputato avrebbe anche imposto alla donna “le proprie scelte di vita, senza alcuna considerazione della sua opinione e delle esigenze delle figlie minori”, incolpando la donna “di ogni suo fallimento e delle difficoltà economiche in cui versava la famiglia”.

L’uomo avrebbe anche costretto la famiglia a vivere “per sette anni in un’abitazione sporca e fredda nonostante gli venisse rappresentata l’inidoneità” dalla casa per farvi vivere due bimbi piccoli.

In più occasioni sarebbe partito per tornare in patria, lasciando la donna da sola con i figli e costretta a chiedere aiuto a estranei per mantenersi.

Una volta l’imputato avrebbe abbandonato la donna per strada dopo un litigio, nonostante fosse incinta. E pochi giorni dopo quell’episodio l’avrebbe gettata a terra, tirandola per i capelli, e colpendola con un calcio.

Una volta cessata la convivenza, inoltre, l’uomo avrebbe infastidito la ex presentandosi sul luogo di lavoro, pretendendo di riprendere i figli a scuola e “creando turbamento anche nelle insegnanti”.

L’uomo è anche accusato di avere minacciato un’assistente sociale con le parole: “Visto che non fate niente, adesso ci penso io e faccio fuori tutti”.

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