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Cronaca

Malattie e ore di cassa integrazione fasulle per ottenere il rimborso dall'Inps: imprenditore a processo

L'uomo avrebbe richiesto anche la restituzione dell'importo degli assegni familiari mai versati. Parte offesa l'istituto previdenziale e 18 lavoratori

Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. È l’accusa che ha portato in tribunale un imprenditore che avrebbe ottenuto dall’Inps 10mila euro come rimborso per aver pagato malattia ocassa integrazione ai suoi dipendenti. Somme che, però, non sarebbero state mai versate.

L’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Cinque, in qualità prima di amministratore e poi di liquidatore, “mediante la fittizia esposizione di somme corrisposte” a 18 lavoratori della sua aziensa “a titolo di indennità per malattia o cassa integrazione e guadagni o assegni per il nucleo familiare per complessivi 10.689,82 euro”.

Secondo la Procura di Perugia, però, quelle somme non sarebbero mai andate ai lavoratori, tanto meno con quelle finalità. Per questo si configurerebbe il reato di indebita percezione di erogazioni in quanto avrebbe ottenuto “dall’Inps il conguaglio di tali somme, in realtò non corrisposte, con quelle da lui dovute all’istituto previdenziale a titolo di oneri previdenziali ed assistenziali”.

In particolare l’accusa contesta la riscossione di 2.866,77 euro per assegni familiari, mai corrisposti ai lavoratori; 1.594,89 euro per malattia mai usufruita; 6.228,16 euro di cassa integrazione, “non corrisposta, ma conguagliata con oneri previdenziali”.

I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il settembre 2013 e il gennaio 2014. Il giudice ha rinviato a marzo 2022 per l’applicazione del protocollo sulla prescrizione.

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