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"Malato" di gioco e strozzato dai debiti terrorizza un'intera famiglia: condannato
Sarebbe arrivato anche a minacciare figlia e moglie, costringendo quest'ultima a richiedere un mutuo per saldare i suoi debiti di gioco
C'è il dramma della ludopatia e dei debiti di gioco dietro una vicenda familiare intessuta di violenze e maltrattamenti. C'è il dramma di una dipendenza, quella dal gioco d'azzardo, che si insua subdolamente nella vita delle persone, fino a distruggerla. E così è stato per un 57enne umbro, finito a giudizio per maltrattamenti, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, e condannato nei giorni scorsi a due anni e due mesi con la formula del rito abbreviato dal gup Carla Giangamboni del tribunale di Perugia. L'uomo -difeso dall'avvocato Barbara Romoli - avrebbe perpetrato nei confronti della sua famiglia, figlia compresa, un climax di violenza sia verbale che fisica e un atteggiamento aggressivo dovuto all'insorgere della ludopatia, che lo avrebbe condotto a dilapidare le proprie risorse economiche e conseguentemente a richidere con sempre maggiore insistenza, denaro ai propri cari per pagare i debiti di gioco.
Da lì, secondo la procura, avrebbe iniziato a minacciare la moglie, costringendola a richiedere un mutuo in banca e utilizzando anche il fido e il denaro presenti sul conto della figlia, arrivando a danneggiare anche l'orto dei propri genitori e altri oggetti del giardino e a colpire il padre con un bastone. In un'altra occasione avrebbe perfino bloccato il campanello con un cartoncino per costringere i genitori ad aprirgli la porta, rovesciando ciò che gli capitava a tiro e "roteando" una spranga. Tra le condotte contestate all'uomo, anche quella di aver provocato lesioni alle dita di una mano di un agente tramite gomitate e calci, intervenuto a seguito della chiamata del padre.